Il leader del Movimento Cinque Stelle lancia un avvertimento a Draghi e alle altre forze politiche in vista dell’appuntamento di mercoledì quando il premier riferirà alle Camere
«Risposte concrete alle nostre richieste, altrimenti ci sentiremo liberi di votare i provvedimenti che riteniamo utili». Si alza il livello di tensione in vista di mercoledì, quando il premier Mario Draghi sarà chiamato a riferire alle Camere sullo stato dell’arte. Il leader del M5s Giuseppe Conte, dopo aver visto in giornata il Consiglio nazionale e il gruppo dei parlamentari, gioca d’attacco e rilancia: «O arrivano risposte chiare alle richieste avanzate dal Movimento nel documento consegnato al presidente del Consiglio, e lo stesso premier offre garanzie affinché la permanenza dei 5 stelle nel governo possa essere confermata, o il Movimento 5 stelle manterrà le mani libere e appoggerà solo i provvedimenti condivisi e utili al Paese».
Una linea emersa dunque dopo una giornata di confronto, quella di sabato, con tutto il mondo M5s. In cui però non sono mancate voci critiche. Al momento dunque i pentastellati rilanciano la palla nella metà campo del premier. Conte parla a fine giornata in un messaggio Facebook: «Non ci sto a passare per quello che sta mandando gambe all’aria il governo. Al contrario, è Draghi a non aver dato risposte concrete ai nove punti contenuti nel documento consegnatogli a palazzo Chigi. Ed è stato sempre Draghi a drammatizzare un non voto al Senato i cui motivi, e le cui valenze gli erano state ampiamente spiegate».
«Il Movimento, a differenza dei tanti che gli fanno pressione per restare, non tirerà Draghi per la giacchetta. Ma spetta a lui valutare se ci sono le condizioni per garantire al Movimento 5 stelle di poter svolgere la sua azione politica in un contesto di una maggioranza poco coesa, consentendo al M5s di poter godere di rispetto e della medesima correttezza accordata alle altre forze politiche. Servono risposte chiare e la garanzia sulle condizioni di rispetto verso il Movimento oppure non potremo condividere una responsabilità diretta di governo e ci sentiremo liberi e sereni di votare quel che serve al paese di volta in volta, senza alcuna contropartita politica».