Ilaria Salis, 32enne detenuta in Ungheria da 15 mesi per aver aggredito tre militanti di estrema destra, ha accettato la candidatura alle elezioni europee con Alleanza Verdi e Sinistra. “Dopo notti insonni ho deciso di accettare la candidatura alle elezioni europee, per portare l’attenzione che mi avete mostrato anche alle altre persone che si trovano nella mia stessa situazione e trasformare questa mia sfortunata vicenda in qualcosa di costruttivo per la tutela dei diritti fondamentali” ha dichiarato la donna, che sarà candidata nel collegio del Nord-Ovest.
La 32enne ci ha pensato a lungo e in una lunga lettera, recapitata in 15 giorni al padre, ha spiegato le sue motivazioni, parlando della sua esperienza e della speranza che l’interessamento del governo italiano ha dato alla sua vita. La prospettiva per Salis è quella di 11 anni di carcere duro in Ungheria. Questa è la condanna che la procura ungherese avrebbe chiesto e che probabilmente verrà confermata dalla corte.
Alleanza Verdi e Sinistra, subito dopo l’ipotesi del Pd, ha quindi deciso di offrirle un posto tra i suoi ranghi, così da permetterle di ottenere l’immunità parlamentare. “Mia figlia, a fronte dei capi di imputazione ridicoli, è sottoposta a una detenzione carceraria peggiore del 41 bis in Italia. Sta 23 ore in cella e ha un’ora d’aria e se qualcuno la va a visitare non ha l’ora d’aria perché la sacrifica per la visita” ha spiegato Roberto Salis, padre di Ilaria, durante la conferenza stampa con Fratoianni e Bonelli, per l’annuncio della candidatura di sua figlia.
Salis, i dubbi della maggioranza
“Sarebbe meglio non politicizzare la questione“, questo è il mantra ripetuto dagli esponenti del centrodestra, premier compresa, a riguardo della vicenda Salis. Una questione spinosa che rischia forse di peggiorare le condizioni della detenuta, la quale, insieme a suo padre, non sembra intenzionata a smettere di lottare per avere un processo equo e condizioni di detenzione umane. “Non è mia intenzione sottrarmi al procedimento in cui sono imputata, ma difendermi nel processo nel rispetto dei diritti fondamentali, dei principi di proporzionalità e della presunzione di innocenza” si legge nella lettera scritta da Ilaria Salis, la quale conferma di voler scontare la sua pena, anche se con condizioni di vita diverse.
Il suo caso, però, si è scontrato con quello di un altro candidato sui generis: il generale dell’esercito Roberto Vannacci, candidato in tutte le circoscrizioni dalla Lega, su volontà del leader Matteo Salvini. Proprio quest’ultimo ha criticato duramente la decisione di Alleanza Verdi e Sinistra: “Se qualcuno decide legittimamente di candidare una persona che è in carcere all’estero con accuse perché non dovrebbe chiedere il voto degli italiani anche un uomo che ha servito e difeso l’Italia nel mondo?“.
Le parole di Nicola Fratoianni
“Siamo stati accusati di avere atteggiamenti contraddittori, ma tutte le nostre scelte sono state orientate sempre e solo alla tutela di Ilaria Salis” ha dichiarato Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana, che ha poi voluto rispondere alle accuse della maggioranza: “Si dice che politicizzare non serve ma il silenzio c’è stato per oltre un anno, noi abbiamo scelto di fare una scelta concreta“.
Fratoianni e Bonelli hanno incontrato Ilaria Salis in Ungheria e oggi, insieme a suo padre, hanno annunciato ufficialmente la sua candidatura nella circoscrizione del Nord-Ovest, spiegando che “quello è il collegio in cui siamo certi che supereremo la soglia di sbarramento“. Una soglia che va superata a tutti i costi perché “in caso di superamento immediatamente si determina una elezione e sulla base di questo abbiamo fatto delle valutazioni“.