Fra tensioni internazionali e aumento costi materie prime, le Regioni richiedono adozione di misure adeguate a garantire sostegno economico e a tutelare tutti i diritti costituzionali della popolazione
Bilanci regionali equilibrati, trasporto pubblico locale e sanità: queste le tre macro aree individuate dalla Conferenza delle Regioni nella bozza delle proposte che verranno presentate al nuovo governo e sulle quali si chiedono interventi per fronteggiare l’aumento dei costi delle materie prime.
“Le previsioni di crescita economica che non sono incoraggianti né per il nostro Paese né per l’Europa, l’acuirsi delle tensioni internazionali – emerge nel documento – l’aumento incontrollato dei costi delle materie prime, richiedono l’adozione di misure adeguate a garantire il sostegno economico e a tutelare tutti i diritti costituzionalmente protetti dell’intera popolazione“.
Nella bozza del documento si fa riferimento alla difficoltà “di approvvigionamento delle forniture” che necessariamente “deve essere trasformata in occasione per ricreare posti di lavoro attraverso filiere corte, partendo da alcuni ambiti prioritari già promossi a livello europeo ed impostare una strategia di politica comune che abbracci la ricerca e l’innovazione tecnologica, la cyber security, i settori a forte intensità energetica, le energie rinnovabili, la digitalizzazione e la salute“.
La salvaguardia dei bilanci regionali
In tale contesto la Conferenza delle Regioni chiede all’attuale governo di Meloni di adottare, già a partire dalla prossima legge di bilancio, soluzioni sulla salvaguardia dei rendiconti regionali “sottoposti a dura prova a causa di maggiori costi per il costo dei prodotti energetici e di funzionamento per le proprie organizzazioni”. Su questo tema le Regioni intravedono criticità anche alla luce del “versamento della tassa auto allo Stato“.
Se i decreti per ogni esercizio in sospeso fossero tutti presentati entro la fine dell’esercizio “le regioni dovrebbero compensare allo Stato circa 1,3 miliardi (compreso il 2022). Questa situazione determinerebbe sicuramente seri problemi per il rispetto degli equilibri di bilancio 2022. Si ritiene almeno doverosa una rateizzazione della restituzione anche in considerazione del fatto che mancano poco meno di 3 mesi alla chiusura dell’esercizio 2022“.
Per quanto riguarda il capitolo Pnrr, la Conferenza chiede un “coinvolgimento diretto nell’eventuale proposta di aggiornamento” mentre in tema di crescita e sviluppo per le Regioni “occorre affrontare con urgenza la questione demografica mettendo in campo politiche per la natalità, la famiglia, i servizi all’infanzia e sulle nuove generazioni, nonché per favorire i nuovi modelli di organizzazione flessibile del lavoro e di business“.
Trasporto pubblico e il problema del caro-energia
Sul versante trasporto pubblico le Regioni evidenziano il fatto che le aziende abbiano registrato “impennate anche importanti dei costi energetici e carburanti. Il fondo, nonostante l’incremento previsto nel DL Aiuti ter, (in totale 140 milioni di euro), è assolutamente insufficiente” visto che il reale “fabbisogno per il 2022 del settore è di circa 420 milioni di euro per i maggiori costi energia elettrica e 65 milioni di euro per i carburanti solo per il periodo gennaio – aprile 2022“.
Fattore sanità e la carenza del personale
Sulla sanità le Regioni individuano la carenza di personale e il contrasto alla pandemia in cui i territori, pur essendo terminata la fase emergenziale, “sono tuttora impegnati nell’attività di contrasto. È essenziale poter disporre di indicazioni per adeguare le strategie di gestione della pandemia all’evoluzione dello scenario epidemiologico, a partire dalla conduzione della campagna vaccinale autunnale con l’impiego degli attuali vaccini bivalenti“.