Nei sette al ballottaggio il centrosinistra vince solo a Vicenza
Non basta la vittoria del centrosinistra a Vicenza e quella di un candidato ‘anomalo’ come Bandecchi a Terni a smentire il risultato più che soddisfacente della coalizione di governo in questo turno elettorale. Dei sette comuni capoluogo di provincia (uno, Ancona, pure capoluogo di regione) il centrodestra se ne aggiudica cinque, il centrosinistra solo uno (Vicenza appunto), mentre il centrista anomalo Bandecchi conquista Terni (in precedenza amministrato dal centrodestra). La sfida dei ballottaggi nei capoluoghi, dunque, finisce cinque a uno per la coalizione di Giorgia Meloni, contro quella del centrosinistra. Ma è il bilancio complessivo (considerato anche l’esito del primo turno) che pende tutto a favore del centrodestra.
I comuni capoluogo di provincia delle regioni a statuto ordinario al voto in questa tornata elettorale iniziata il 14 maggio erano tredici. Otto erano governati dal centrodestra, cinque dal centrosinistra. Al primo turno la sfida si è chiusa in sei capoluoghi e quattro erano andati al centrodestra, due al centrosinistra. Con il risultato di oggi il dato finale è di 9 capoluoghi al centrodestra, solo tre al centrosinistra e uno ad un centrista.
Dei tredici capoluoghi la sinistra mantiene solo Brescia e Teramo e strappa al centrodestra Vicenza con Possamai. Il centrodestra si può consolare della perdita di Vicenza e di Terni avendo strappato alla sinistra Latina, Ancona e Brindisi.