Nella notte un uomo di 46 anni è deceduto all’interno di uno zuccherificio di Brindisi. Un brutale incidente sul lavoro che ha lasciato l’uomo con ferite così gravi che lo hanno portato in poco tempo al decesso. All’arrivo dei soccorritori il dipendente era già morto, steso a terra in un lago di sangue.
Sotto choc i colleghi della vittima, che per primi lo hanno soccorso subito dopo l’incidente. Le dinamiche di cosa è accaduto questa notte all’interno dello stabile di Brindisi non sono ancora chiare. Sembrerebbe che l’uomo, Vincenzo Valente, fosse dipendente di una ditta esterna e stesse effettuando alcune operazioni di manutenzione ad un nastro trasportatore. Per cause ancora da accertare il nastro avrebbe tranciato di netto il braccio dell’operaio, causando così una gravissima emorragia.
Sul posto sono intervenuti i soccorritori del 118, i vigili del fuoco che si sono occupati di spostare il corpo della vittima fino al piano terra, gli agenti dello Spesal (Servizio Prevenzione e Sicurezza Negli Ambienti di Lavoro) e la Polizia. La procura di Brindisi ha aperto un’inchiesta ed è stato disposto il sequestro preventivo del nastro 6, l’impianto dove l’uomo è deceduto, per comprendere la dinamica e le eventuali responsabilità. Le indagini sono condotte dalla polizia.
I morti sul lavoro in Italia, l’ultimo a Brindisi
Il nome di Vincenzo Valente si aggiunge alla troppo lunga lista di decessi sul lavoro. Una piaga che addolora l’Italia, stringendola in una morsa da cui l’uscita sembra sempre più difficile. Il terribile incidente, avvenuto a Firenze lo scorso 16 febbraio e in cui hanno perso la vita cinque operai di un cantiere edile, ha aperto una ferita profonda in Italia.
Nei primi due mesi del 2024 sono state 119 le persone che hanno perso la vita sul lavoro. Un numero cresciuto del 19% rispetto allo stesso periodo del 2023. Una crescita, che se si dovesse mantenere costante nel corso dell’anno, porterebbe a risultati catastrofici. Si tratta di cinque morti in più rispetto al 2022, 15 in più sul 2021, 11 in più sul 2020 e due in meno sul 2019, come riporta l’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro (Amil).
Inoltre, a febbraio sarebbero aumentati sia i casi di incidente mortale sul luogo del lavoro, che sono passati da 73 a 91, sia quelli in itinere, ovvero accaduti nel periodo in cui il lavoratore si stava recando a lavoro o stava tornando nel suo domicilio a fine turno. Questi, infatti, sono passati da 27 a 28.