Sembra che Johnson non riesca a passare inosservato: qualche giorno fa il partito locale del suo collegio londinese l’ha riconfermato come il candidato parlamentare Tory alle prossime elezioni
Il caos politico inglese non si ferma. La BBC è stata costretta a far retromarcia: dopo una marea di proteste, ha infatti riassunto il presentatore Gary Lineker, sospeso temporaneamente a causa delle sue dichiarazioni contro le politiche migratorie del governo. In tutto questo frastuono, con uno scenario politico pieno di incertezze, riappare l’uomo contemporaneamente più amato e più odiato di tutto il Regno Unito: Alexander Boris de Pfeffel Johnson. Dopo le dimissioni dello scorso anno molti speravano che si ritirasse dalla politica, come David Cameron, o almeno tornasse a essere un semplice parlamentare, come Theresa May. Invece, sembra che Boris non riesca a passare inosservato, e qualche giorno fa il partito locale del suo collegio londinese l’ha riconfermato come il candidato parlamentare Tory alle prossime elezioni.
La pubblicazione e lo scandalo
L’ex premier inglese aveva fatto scalpore solo qualche settimana fa, dopo la pubblicazione dell’ultimo elenco ufficiale dei destinati al conferimento di onorificenze deciso quando era ancora l’inquilino di Downing Street: fra i nomi indicati per il titolo di cavaliere c’era anche suo padre Stanley… Una notizia che aveva confermato l’immagine del governo Johnson come decadente e corrotto, opinione che molti britannici mantengono ancora. Intanto, la commissione parlamentare sul partygate, lo scandalo delle feste illegali durante la pandemia di Covid-19, ha convocato l’ex premier, che dovrà presentarsi per rispondere alle accuse. Se la commissione lo giudicherà colpevole, Johnson rischia la sospensione e un’elezione suppletiva nel suo collegio di Londra. Secondo i sondaggi attuali, rischierebbe seriamente di essere sconfitto dai laburisti. Dunque, almeno per il momento, pare che l’egocentrico ex premier non smetta di causare molti mal di testa al suo successore Sunak.