Insieme alla Lombardia, 10 casi ogni mille abitanti: la curva è in crescita da quanto emerge dai dati dell’Istituto Superiore di Sanità
Umbria e Lombardia prime per incidenza dei casi di influenza. Continua a crescere il numero di casi di sindromi simil-influenzali in Italia: nella scorsa settimana, secondo la rete di sorveglianza InfluNet dell’Istituto Superiore di Sanità, circa 388mila italiani sono stati messi a letto da virus respiratori.
Dall’inizio della stagione sono complessivamente 1,18 milioni. Nella settimana dal 7 al 13 novembre, secondo i dati InfluNet, l’incidenza totale delle sindromi simil-influenzali è pari a 6,57 casi per mille, più alta di oltre il 50% rispetto alla stessa settimana dello scorso anno, quando aveva raggiunto un valore di 4,2 casi per mille. I bambini con meno di 4 anni sono la fascia della popolazione più colpita con un tasso di 19,64 casi per mille; l’incidenza è di 9,27 casi per mille nella fascia di età 5-14 anni; 5,85 in quella 15-64 e 3,48 negli over-65. Le Regioni con l’incidenza più alta sono Umbria e Lombardia, entrambi sopra i 10 casi per mille abitanti. Non sono invece ancora disponibili dati dettagliati derivanti dalla sorveglianza virologica, ma il ruolo dei virus influenzali è in crescita: “Si intensifica la circolazione dei virus influenzali, anche se a far crescere il numero delle sindromi simil-influenzali, in queste prime settimane di sorveglianza, hanno concorso anche altri virus respiratori”, precisa l’Istituto Superiore di Sanità.