C’è un aumento di chi finisce il percorso di studi e dall’estero trasferisce la residenza a Perugia o Terni
La mobilità infra-regionale vede un ritorno in Umbria dei suoi residenti. Nel 2021 è diminuito il numero dei laureati umbri che lasciano la regione per andare a vivere e lavorare all’estero trasferendo la residenza (-43,5% sul 2020).
Al contempo, c’è un netto aumento dei laureati italiani che dall’estero hanno trasferito la loro residenza in Umbria (+50,3%). A confermarlo è la nuova indagine dell’Istat.
Il fenomeno migratorio in Umbria
Secondo uno studio dell’AUR-Agenzia Umbria Ricerche, l’Umbria è la prima in classifica tra le regioni italiane con la più alta quota di lavoratori sovra istruiti, e denuncia un tasso di crescita dell’esodo di giovani particolarmente alto, il più alto rispetto alle altre realtà italiane nell’ultimo decennio.
Sulla base del Rapporto Migrantes 2021, il fenomeno migratorio resta un aspetto marginale in Umbria. I dati confermano che – al 2021 – l’Umbria ha una popolazione di 865.013 abitanti, mentre gli iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero umbri sono 43.260. L’incidenza complessiva è ferma al 5 per cento, quasi la metà rispetto alla media generale italiana che è del 9,5 per cento.
La provincia di Perugia è quella che registra il maggior numero degli iscritti all’estero – 33.877 – mentre da quelli di Terni sono partite 9.383 persone che attualmente vivono in un altro Paese. La maggior parte degli umbri che hanno lasciato l’Italia vivono all’estero da almeno 10 anni: in tutto sono 24.472.
La Francia è il Paese che ospita la più numerosa comunità umbra all’estero: 7.245 residenti, pari al 16,7 per cento. Seguono la Svizzera (4.833, pari al 11,2 per cento), il Brasile (4.589, cioè il 10,6 per cento), la Germania (3.904 umbri residenti), il Regno Unito (3.898), l’Argentina (3.376), il Belgio (2.299), gli Stati Uniti (1.861), il Lussemburgo (1.777), la Spagna (1.647) e l’Australia (755).