In Ucraina le forze russe cercano di sfondare a Kharkiv. Zelensky ammette “scontri brutali, ma per ora li abbiamo respinti‘. Gli Usa annunciano oggi nuovi aiuti militari per “400 milioni”. Il Ministro degli Esteri Tajani assicura: “Nessun militare europeo sarà mai schierato sul campo“.
“Non permetteremo a nessuno di minacciarci”, ha detto il presidente russo Vladimir Putin parlando alla parata sulla Piazza Rossa nel 79/o anniversario della vittoria sul nazismo. E ha aggiunto: “La Russia farà tutto per prevenire “uno scontro globale”.
Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha recentemente emesso una nota accusando la Russia di utilizzare agenti chimici contro le forze ucraine, in violazione della Convenzione sulle armi chimiche. Tra questi vi sarebbe anche la cloropicrina, una sostanza potenzialmente letale, utilizzata largamente durante la Prima Guerra Mondiale, le cui molecole riuscirebbero a passare attraverso le maschere antigas.
Russia: sostanze chimiche tossiche come arma
Il comunicato del Dipartimento di Stato afferma che la Russia avrebbe anche impiegato gas lacrimogeni, tipicamente usati dalla polizia antisommossa, come strumento di guerriglia, violando ulteriormente gli accordi internazionali. “L’uso di tali sostanze chimiche non è un incidente isolato ed è probabilmente legato al desiderio delle forze russe di sloggiare le forze ucraine dalle posizioni fortificate e ottenere vantaggi tattici sul campo di battaglia“, ha affermato il Dipartimento di Stato.
Secondo il National Institutes of Health degli Stati Uniti, la cloropicrina, oltre ad essere un’arma chimica, viene anche utilizzata come pesticida. L’inalazione di questa sostanza può rappresentare un grave rischio per la salute umana, capace di asfissiare le sue vittime. È importante notare che la Russia sostiene di non possedere più un arsenale chimico, anche se le accuse degli Stati Uniti sollevano seri interrogativi su questa affermazione.
Nuovo attacco a Odessa, 13 feriti
Parallelamente, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato sanzioni contro 300 società in Russia, Cina e altri paesi, accusate di fornire armi o componenti utili allo sforzo bellico di Mosca. Inoltre, un attacco missilistico russo ha colpito la città portuale di Odessa, nel Sud-Ovest dell’Ucraina, provocando il ferimento di almeno tredici persone. Il sindaco della città, Gennadyi Trukhanov, ha riferito su Telegram che “infrastrutture civili sono state distrutte“. Oleg Kiper, governatore della regione di Odessa, ha confermato un bilancio di 13 feriti.
Questi eventi mettono in mostra un’escalation della violenza nel conflitto tra Russia e Ucraina, con gravi implicazioni per la sicurezza e la stabilità della regione. Ma è anche il resto del mondo occidentale a essere in pericolo: qualora dovesse esserci un contatto tra l’esercito russo e le forze militari NATO, schierate da un mese lungo il confine della Polonia, il conflitto smetterebbe di essere solo un problema dell’Ucraina.