Matteo Renzi si è candidato per le elezioni Europee in quattro circoscrizioni su cinque nelle liste degli Stati Uniti d’Europa. Dopo l’accordo con Emma Bonino che prevedeva la sola candidatura della leader di +Europa, l’ex premier ha deciso di entrare in campo quasi allo scadere dei termini per la presentazione, giustificando il suo repentino cambio di idea con la necessità di mostrare agli elettori una mossa forte, che li convincesse ancora di più del programma dei due partiti.
Il nome dell’ex sindaco di Firenze è all’ultimo posto in tutte le liste, quasi come a mostrare che la sua presenza è liminare e necessaria solo a permettere la vittoria della coalizione. Il leader di Italia Viva, però, ha voluto cercare di mantenere una parvenza di coerenza, dopo tutte le accuse rivolte agli altri leader di partito candidati. “Io mi candido e se vengo eletto lascio il mio posticino comodo comodo al Senato” ha infatti dichiarato Renzi, aggiungendo: “Devi avere il coraggio di lasciare il posto perché questo momento è preoccupante ed è il momento di rilanciare l’Europa“.
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Renzi: “Noi candidiamo chi se eletto va davvero in Europa“
Matteo Renzi ha parlato della questione delle elezioni europee ai microfoni di Rtl 102.5, affrontando sia il nodo della sua candidatura sia la presunta incoerenza delle candidature altrui. Se i Tweet di Renzi sono pungenti, lo sono altrettanto le sue parole. “Chi si candida deve andare in Europa, non è che prendi i voti e scappi invece qui tutti si candidano ma non vanno, e questo modo di fare è una truffa” ha dichiarato l’ex premier, facendo riferimento alla consuetudine tutta italiana di utilizzare le Europee come metro di paragone dei consensi.
Meloni, Tajani e Schlein hanno annunciato le loro candidature insieme al chiarimento che, se eletti, non lasceranno la loro carica per andare a Strasburgo. Un modo di fare che Renzi continua a criticare, costruendo un’immagine di se stesso più congrua ai dettami dell’Ue. “Non sono strano io, sono loro che vanno contromano” ha affermato infatti l’ex sindaco di Firenze, per poi attaccare direttamente il premier Meloni: “Quando ero premier decisi non di non candidarmi alle Europee, anche se sapevo che avrei preso più voti se l’avessi fatto, e prenderemmo il 41 per cento. Vedremo se riuscirà anche a Meloni, ma avere candidato se stessa secondo me è un segno di sfiducia verso il suo gruppo dirigente“.
Renzi ha poi voluto commentare anche le diverse candidature indipendenti presentate dai vari partiti. “Io penso che in Europa si debba mandare dei politici, sennò gli altri ci fregheranno sempre e non riusciremo mai a incidere – ha sostenuto l’ex premier – Ognuno candida chi vuole, noi candidiamo chi se eletto va davvero in Europa, poi quanto a nomi come Vannacci e Salis, personaggi che nulla hanno a che fare con politica ma diventati icone, simboli, ci sono sempre stati in lista“.
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