L’ennesimo caso che rappresenta a pieno la campagna repressiva contro le voci critiche del presidente Recep Tayyip Erdogan. In Turchia le autorità hanno bloccato il profilo X (ex Twitter) di Ekrem Imamoglu, sindaco di Istanbul e figura di punta dell’opposizione del presidente Erdogan.
Il provvedimento è stato disposto su richiesta del governo con la motivazione ufficiale di “sicurezza nazionale e ordine pubblico“. In Turchia, le autorità hanno chiesto anche la sospensione di oltre 700 account legati all’opposizione, inclusi profili di studenti e attivisti universitari.
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Cosa è successo
L’account di Imamoglu, che conta oltre 9,7 milioni di follower, è diventato inaccessibile all’interno della Turchia, pur rimanendo visibile all’estero. La misura è stata rilevata da Engelli Web, l’organizzazione che monitora la censura digitale nel Paese.
Il blocco è arrivato dopo l’arresto di Imamoglu, avvenuto il 19 marzo scorso a seguito di accuse di corruzione che lui stesso respinge come politicamente motivate. Il CHP (Partito Repubblicano del Popolo) ha deciso di sostenere Imamoglu come candidato presidenziale per le elezioni del 2028. La detenzione è stata interpretata come un atto di repressione orchestrato dal governo per eliminare uno dei suoi avversari più pericolosi in vista delle elezioni.
Nonostante l’incarcerazione, Imamoglu aveva continuato a comunicare con i cittadini tramite i social media. A seguito della censura su X, ha pubblicato un video TikTok, affermando che “non ci arrenderemo mai. Sarete voi ad arrendervi“. Un messaggio su X ha confermato l’oscuramento in risposta a una richiesta legale. La piattaforma, tuttavia, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito.
In segno di solidarietà, il sindaco di Ankara, Mansur Yavas, anche lui esponente del partito CHP, ha offerto il proprio profilo di X per la diffusione dei messaggi dell’amico e collega incarcerato. “Il blocco del profilo di Imamoglu è la censura non di una sola persona, ma di milioni di cittadini. Finché durerà, la sua voce sarà anche la mia” ha dichiarato, sostituendo la propria immagine del profilo con quella di Imamoglu.
Ekrem İmamoğlu’nun resmi sosyal medya hesabına getirilen erişim engeli, sadece bir kişiye değil, milyonların sesine vurulmuş bir sansürdür. Bu hukuksuzluğu en güçlü şekilde kınıyoruz.
— Mansur Yavaş 2025 (@mansuryavas23) May 8, 2025
Ancak bilinmelidir ki; adaletin susturulmak istendiği her yerde, biz daha gür konuşacağız.
Bu…
Le proteste
L’arresto del sindaco, in aggiunta alla recente censura digitale, ha provocato proteste diffuse e suscitato l’attenzione di osservatori internazionali, che temono un ulteriore deterioramento della democrazia in Turchia. Erdogan, al potere da oltre 22 anni, è sempre più criticato per l’accentramento del potere e la sistematica soppressione del dissenso.
I legali di Imamoglu hanno annunciato un ricorso contro il blocco dell’account, mentre l’opposizione accusa il governo di voler zittire le voci scomode e manipolare l’ambiente politico in vista delle prossime elezioni.
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