Von der Leyen per contrastare la minaccia russa: “Sostenere difesa Ucraina e stop all’energia da Putin”

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L’Unione europea è pronta ad eliminare dai suoi approvvigionamenti i combustibili fossili russi. Lo ha confermato la presidente dell’Ue, Ursula Von der Leyen, nel corso del suo intervento alla plenaria del Parlamento europeo. “Liberarsi del gas russo non è solo necessario. È possibile e deve essere fatto“, ha spiegato la leader Ue, allineandosi a quanto già pronunciato nelle scorse settimane. La presidente ha infatti ricordato come i ricavi che la Russia ottiene dalla vendita dei combustibili fossili siano fondamentali per il finanziamento della guerra contro l’Ucraina.

Proprio per questo è nel nostro interesse fondamentale per la sicurezza smettere di finanziare il forziere di guerra di Putin“, ha tuonato la leader europea, sottolineando come il nuovo proposito della comunità europea è quello di differenziare le importazioni di combustibili, al fine di rafforzare le proprie scorte e al contempo indebolire Mosca. Ovviamente, tale scelta comporta un prezzo, che l’Ue deve essere però pronta a pagare.

Secondo la roadmap presentata dall’Ue, quindi, i nuovi contratti con la Russia per le importazioni saranno conclusi entro la fine del 2025, con l’obiettivo di vietare le restanti importazioni di gas russo, sia tramite gasdotto che Gnl, non oltre la fine del 2027. In questo senso, l’Ue ha intenzione di aumentare i controlli sulla flotta ombra della Russia.

La necessità di tagliare la dipendenza dai combustibili fossili di Mosca, che restano “una fonte chiave di finanziamento per la macchina da guerra russa“, evidenziando che “c’è una netta maggioranza al Parlamento europeo a favore di questa iniziativa” e “anche la presidenza polacca si sta impegnando a fondo in tal senso“.

La Russia, però, come fatto notare dalla Presidente tedesca, ha dimostrato ripetutamente di non essere un fornitore affidabile, quando Putin ha già tagliato i flussi di gas verso l’Europa nel 2006, 2009, 2014, 2021 e durante tutta la guerra. “Quante volte ancora prima che imparino la lezione? “, ribadisce quindi Von der Leyen rimarcando come la dipendenza dalla Russia non sia dannosa solo per la sicurezza europea, ma anche per l’economia.

Von der Leyen: “Come finirà la guerra plasmerà il futuro dell’Ue”

Quindi, sul fronte militare, Von der Leyen ha delineato la cosiddetta “strategia del porcospino“. Considerando la Russia come una minaccia permanente per l’intera Europa, la Presidente della Commissione pone l’attenzione sul rafforzamento dell’Ucraina per permetterle di essere “sufficientemente forte per scoraggiare qualsiasi attacco futuro, mediante la deterrenza attraverso il respingimento”. L’Ue ha già stanziato un sostegno all’Ucraina di circa 50 miliardi di euro in aiuti militari. Ma ora, “dobbiamo passare da una logica di aiuti a una di integrazione delle nostre industrie della difesa“, un elemento “centrale” del Libro Bianco, “Readiness 2030“, orientato all’incoraggiamento degli Stati membri a effettuare ordini direttamente nell’industria della difesa ucraina.

Questo, rappresenterebbe il modo più efficace e conveniente per sostenere gli
sforzi militari dell’Ucraina, con focus particolare sulla tecnologia della difesa e sull’innovazione. “Durante tutta la guerra, – spiega von der Leyen – l‘Ucraina ha utilizzato la tecnologia per cambiare le dinamiche sul campo di battaglia, anche e soprattutto quando le forze russe erano superiori in numero“. Allo stesso modo, però, anche la Russia ha imparato dalla guerra.

La presidente tedesca volge poi uno sguardo al futuro, palesando l’importanza degli esiti della guerra in Ucraina, perché “il modo in cui finirà – il conflitto – plasmerà il nostro continente per le generazioni future“, dove è in ballo il futuro degli ucraini come quello dell’Unione. “Un cattivo accordo – puntualizza von der Leyen – potrebbe incoraggiare Putin a tornare a colpire” e sarebbe “una ricetta per maggiore instabilità e insicurezza“. Al contrario, una pace giusta e duratura potrebbe “inaugurare una nuova era di prosperità per l’Ucraina e aiutarci a costruire una nuova architettura di sicurezza per l’Europa“.

In questa prospettiva, infatti, sarà possibile garantire la sovranità dell’Ucraina, rispettando la sua integrità territoriale e sostenendo la sue aspirazioni europee. SI tratta di un bivio però dove le prospettive sono rese complesse dall’atteggiamento di Putin nei confronti dei negoziati per la pace. “Bombardano. Fanno i prepotenti. Seppelliscono le promesse sotto le macerie”, sottolinea Von der Leyen contestando il fatto che il “Putin vuole costringere l’Ucraina ad accettare l’inaccettabile“.

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