L’Ufficio Federale per la Protezione della Costituzione tedesca (Bfv), l’agenzia di intelligence interna, ha sospeso temporaneamente la classificazione del partito Alternativa per la Germania (AfD) come “movimento estremista di destra”.
La decisione è arrivata a seguito di un ricorso urgente presentato dal partito il 5 maggio scorso e riguarda anche il ritiro di un comunicato ufficiale che annunciava pubblicamente tale classificazione.
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La conferma del Tribunale di Colonia
A confermare la decisione è stato il tribunale amministrativo di Colonia. Nel comunicato diffuso dal tribunale si legge che il BfV ha rilasciato una “promessa di standstill“, ossia l’impegno a non fare ulteriori dichiarazioni pubbliche sulla classificazione dell’AfD fino a quando la questione non sarà valutata in sede giudiziaria.
Il partito guidato da Alice Weidel ha chiesto che venga vietato all’Ufficio federale non solo di mantenere la classificazione di “movimento estremista di destra“, ma anche di diffondere pubblicamente tale giudizio. In risposta, il BfV ha accettato di rimuovere dal proprio sito il comunicato del 2 maggio scorso e di astenersi dal riferirsi pubblicamente in tali termini al partito almeno fino a decisione del tribunale.
La richiesta di sospensione
Dopo che i servizi segreti tedeschi interni del Bfv hanno classificato AfD, Alternativa per la Germania, come estremista, con la motivazione che “l’idea etnica-nazionale del popolo che prevale nel partito non è compatibile con l’ordinamento democratico“, il partito ha fatto ricorso alla giustizia contro la decisione degli 007, autenticata come “duro colpo alla democrazia“. La decisione dell’Ufficio federale per la Protezione della Costituzione ha reso nota la sua decisione nei giorni scorsi, rilanciando il dibattito in Germania sull’opportunità di una messa al bando del partito guidato da Alice Weidel.
Bfv: “AfD è un pericolo per la democrazia”
Il rapporto integrale lungo ben 1.100 pagine, che non sarà reso pubblico, riporta l’approfondita indagine dei servizi segreti sulla pericolosità dell’Alternative fuer Deutschland cominciata a febbraio del 2021 e descrive il partito nato nel 2013, come sostenitore di un concetto di “popolo etnico e legato alla discendenza”, incompatibile sia con la dignità umana garantita dall’articolo 1 della Costituzione sia con l’ordinamento liberaldemocratico.
“Accertata organizzazione estremista di destra“, l’AfD subirà ora un’intensificazione delle intercettazioni e delle infiltrazioni da parte dei Servizi. Tuttavia, il partito non sarà vietato né escluso dalle elezioni o dal Bundestag dove occupa 152 seggi su 630. AfD ha contestato l’indipendenza del servizio, puntualizzando come la valutazione giunga a ridosso del giuramento del prossimo governo formato da popolari e socialdemocratici con cancelliere il leader della Cdu, Friedrich Merz.
Cosa ne pensano di tedeschi
Ora, fioccano i sondaggi. Si tratterebbe di una messa al bando, infatti, che quasi la metà dei tedeschi vorrebbe. Il sondaggio domenicale della Bild/Insa, come riportato da Il Corriere della Sera, dipinge il pensiero dei tedeschi, facendo emergere il quadro di una popolazione ben informata sull’argomento e che ha sviluppato proprie opinioni.
Quindi, la maggioranza relativa è per il divieto di AfD, che pure ha ottenuto oltre 10 milioni di voti nelle ultime elezioni lo scorso 23 febbraio, con il 48% a favore, il 37% contrario, a fronte di un 15% indifferente o indeciso. Circa i dubbi nutriti sull’effettivo estremismo di AfD, il 61% ne è convinto, contro il 31% che non lo crede, quindi poco più di coloro che già votano per il partito di estrema destra (26%).
Per il 79% degli intervistati, però, la decisione dell’intelligence tedesca di classificare il partito come “estremista“, non ha influenzato la loro opinione sul movimento. Per il 48% dei tedeschi inoltre, l’AfD dovrebbe essere oggetto di sanzioni, oltre alla messa al bando, mentre il 37% è di opinione contraria, l’8% non si è espressa e il 7% si è detta indifferente.
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