Le imprese dell’edilizia, grazie al Superbonus, hanno messo in campo un aumento di 257mila occupati
Confartigianato nazionale ha calcolato che la normativa dei bonus edilizia, da maggio 2020 a novembre 2022 è stata oggetto di 224 modifiche, una ogni 16 giorni. Con l’odierno blocco totale dei crediti, il rischio è che “il settore umbro dell’edilizia e le famiglie che hanno fatto l’errore di dare fiducia al Governo” siano “le vittime sacrificali dell’incapacità di gestire il sistema del Superbonus da parte della Pubblica Amministrazione.”
Il motivo del blocco dei crediti del Superbonus al 110%
Ad affermarlo è Pierangelo Lanini, Presidente di ANAEPA Confartigianato Edilizia Umbria. Se l’attuale blocco dei crediti dipende dall’eccessiva onerosità per le finanze statali, dal piccolo numero di interventi rispetto al patrimonio immobiliare da migliorare e dal dilagare di truffe e altre irregolarità, “nessuno di questi aspetti dipende dalle imprese e dalle famiglie”, conferma Confartigianato.
Riguardo al costo unitario, poiché i prezzi dell’edilizia con intervento pubblico sono stabiliti dai prezzari regionali – e non dalle parti – “la natura degli interventi necessari sarebbe stabilita dalla legge”, continua l’associazione di categoria. “Quindi, non esiste la possibilità che si facciano lavori oltre il necessario o a prezzo esoso, siccome paga un terzo (lo Stato)”
Le imprese dell’edilizia tra il quarto trimestre 2019 e il terzo trimestre 2022 per essere in grado di rispondere alle richieste del Governo in tema di Superbonus hanno messo in campo un aumento di 257mila occupati.