Ci sono buone notizie per i consumatori italiani. L’inflazione di questo mese mostra una lieve revisione ribasso rispetto a marzo 2023. I dati dell’Istat infatti, mostrano le stime preliminari e i prezzi sono saliti dell’1,2% rispetto allo scorso anno – dall’1,3% inizialmente previsto – mentre non hanno registrato alcuna variazione su base mensile. I dati sono comunque in accelerazione rispetto alla crescita annuale dello 0,8% registrata lo scorso mese.
Inflazione: l’analisi Istat
Secondo quanto riporta l’Istat “la lieve accelerazione riflette l’attenuarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici (-10,8% da -17,3% di febbraio), sia per la componente regolamentata che non regolamentata. Un sostegno all’inflazione si deve inoltre all’accelerazione dei prezzi dei servizi relativi al trasporto (+4,5% da +3,8%). Di contro, i prezzi dei prodotti alimentari non lavorati mostrano anche a marzo un rallentamento (+2,6% da +4,4%). Frena la dinamica su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” (+2,6%), mentre l’inflazione di fondo si attesta al +2,3% (stabile rispetto al mese precedente)“.
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Nello specifico, l’accelerazione del tasso d’inflazione si deve all’attenuazione della flessione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati – da -17,2% a -10,3% – e regolamentati – da -18,4% a -13,8%. “In misura minore, alla crescita di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,8% a +4,5%); per contro, registrano un rallentamento i prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +4,4% a +2,6%), dei Tabacchi (da +2,6% a +1,9%) e dei Beni alimentari lavorati (da +3,4% a +2,8%)“.
A marzo, l'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +2,3%, mentre quella al netto dei soli beni energetici decelera da +2,6% a +2,4%.
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