Mosca ha solo una settimana per rispondere sul caso Oliynichenko, soldato di Mariupol probabilmente torturato. Lo afferma la Corte europea dei diritti umani, estendendo le misure di protezione a tutti i prigionieri di guerra
La Corte europea dei diritti umani impone alla Russia il rispetto dei diritti umani dei militari ucraini che ha catturato e detiene. L’ordine viene dopo la richiesta inoltrata dalla moglie del soldato di Mariupol, Yaroslav Anatoliyovych Oliynichenko, che è stato catturato e condotto in un campo nel quale ci sono prove di tortura sui prigionieri.
I giudici della Cedu a Strasburgo estendono la misura di protezione a tutti i prigionieri di guerra ucraini detenuti dai russi per i quali vi siano prove sufficienti a dimostrare il rischio della loro sicurezza. Mosca ha una settimana di tempo per dire se Oliynichenko è sia stato fatto prigioniero e in quali condizioni sia detenuto.
La Russia non è più uno stato membro del Consiglio d’Europa, ma si trova ancora sotto la giurisdizione della Cedu. È, quindi, tenuta a rispettare quanto richiesto dalla Corte.