Dieci ore di lavoro al giorno, tutti i giorni sotto il sole cocente, la pioggia o il gelo a seconda della stagione. Sessantasette immigrati pakistani ospitati dal Centro di Accoglienza Straordinaria di Livorno sono finiti dentro una terribile storia di sfruttamento lavorativo. Pagati anche meno di un euro l’ora per svolgere un lavoro difficile e faticoso, senza le minime norme in materia di sicurezza e di igiene.
In manette, con l’accusa di caporalato, sono finite dieci persone, anch’esse di nazionalità pakistana. Sei di questi erano titolari di ditte individuali operanti nel settore agricolo, dove venivano appunto impiegati gli immigrati per risparmiare su stipendi, assicurazioni e condizioni di lavoro. Una rete fittissima, costituita da personaggi esperti che sapevano in che modo muoversi nel settore. Gli impiegati illeciti, in stato di forte bisogno economico, erano costretti ad accettare il lavoro per avere anche una minima entrata economica che permettesse loro di sopravvivere in Italia.
Livorno, l’operazione “piedi scalzi“
La rete dello sfruttamento di lavoro a Livorno è venuta alla luce grazie all’indagine denominata “piedi scalzi“, coordinata dalla locale procura e condotta dal nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Piombino con il supporto del nucleo carabinieri ispettorato del lavoro di Livorno. Le indagini hanno consentito di scoprire l’illecito uso di manodopera, operato dai 6 proprietari delle ditte, che si avvalevano di alcuni aiuti esterni per trovare immigrati in condizioni di grave bisogno e approfittarsene.
I lavoratori illegali venivano utilizzati per la raccolta di ortaggi e olive e nella pulizia di vigneti nei terreni delle province di Livorno e Grosseto. Nessun contratto di assunzione per i dipendenti, costretti a lavorare in nero e senza alcun tipo di assicurazione o salvaguardia. Le indagini hanno quindi permesso di porre fine alla rete di sfruttamento del lavoro ed è stato anche eseguito un decreto di sequestro preventivo di 45mila euro, quale profitto accertato dall’Inps a seguito del mancato versamento dei contributi previdenziali ed assicurativi per i lavoratori illecitamente impiegati.