Spalletti può esultare, prova di cuore e felsinei battuti al Maradona (3-2)
Il Napoli rischia, tanto, ma alla fine la spunta contro il volenteroso Bologna di Thiago Motta, orfano di Arnautovic, ma mai così combattivo in questa stagione.
I partenopei partono col freno a mano tirato, i felsinei attaccano e costruiscono i presupposti per il vantaggio, che arriva puntuale al 41’ con Zirkzee, ben servito da Cambiaso.
Il Bologna cerca di tenere il campo almeno fino alla fine della prima frazione, ma il Napoli ha troppo carattere e con Juan Jesus, oggi al posto di Rrahmani, trova il pari allo scadere.
Nella ripresa gli azzurri partono forte, al 51’ Lozano, subentrato a Politano, ribatte in rete una conclusione sporca di Kvaratskhelia precedentemente respinta da Skorupski, manda in visibilio i napoletani e il Bologna sembra essere all’angolo.
Quando tutto lascerebbe pensare alla fine della sfida, ecco che arriva il pari dei rossoblu, con Barrow che da fuori batte Meret, errore sfortunato nell’occasione, riportando il Bologna in quota dopo pochi minuti dal vantaggio firmato Lozano.
Il Napoli trema, rischia di veder sfuggire la possibilità di allungare su Lazio e Udinese, consolidando il primato in classifica, e decide di attaccare a testa bassa.
Al minuto 70 Osimhen, entrato al posto di uno spento Raspadori, batte Skorupski e riporta il Napoli in vantaggio.
La gestione finale è un manifesto del calcio spallettiano versione 2022, tanta densità e carattere. In contropiede Zielinski sfiora la quarta rete ma la traversa lo frena.
Poco male per il Napoli che, nonostante un arcigno Bologna, porta a casa tre punti al momento fondamentale per la classifica sfavillante degli azzurri.