Il leader di Azione sul presidente del Consiglio uscente: «Non poteva dire altro. Che diceva sì? Sarebbe finita la campagna elettorale»
Interviene il leader di Azione, Carlo Calenda, sulla posizione del presidente del Consiglio uscente, Mario Draghi, il quale ha affermato qualche giorno fa di non utilizzare il proprio nome per la campagna elettorale in vista del 25 settembre, dichiarando, anche, che non rimarrà al governo. Calenda che insieme al leader di Iv Matteo Renzi costituiscono il terzo polo, un’alternativa alla destra e alla sinistra che ha in mente di portare avanti l’agenda Draghi con o senza di lui, ha affermato: «Draghi non poteva dire altro. Che diceva sì? Sarebbe finita la campagna elettorale», spiega Calenda in occasione di un banchetto organizzato da Azione a Castel Sant’Angelo a Roma.
Poi, non tarda ad arrivare il paragone con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il quale anche lui aveva detto di no al secondo mandato, eppure, eccolo qui. A tal proposito, Calenda spiega: «La realtà è che, esattamente come ha fatto Mattarella, che il no l’ha ripetuto tante volte, se noi avremo un risultato superiore alle due cifre e non vincerà la destra, e se Mattarella chiederà a Draghi di rimanere, Draghi rimarrà», conclude il leader di Azione. Duque, non resta che aspettare i risultati dell’attesissimo appuntamento elettorale che avverrà fra cinque giorni.