Mentre il ministero studia soluzioni per imprese e famiglie, i leader politici rilanciano le soluzioni per contrastare il caro energia
La campagna elettorale si infiamma sul tema energia. I costi delle bollette sono in aumento e a breve, con l’arrivo dell’inverno, peseranno ancora di più su famiglie e imprese. E allora ecco che il ministero sta studiando alcune ipotesi per nuovi decreti che vanno nella direzione di aiutare le fasce più deboli.
Intanto i politici in corsa per il 25 settembre rilanciano diverse ipotesi. E non mancano gli scontri. Giuseppe Conte vuole «interventi massicci, perché si è già perso troppo tempo. A rispondergli è subito Enrico Letta, il segretario del Pd: «Con quale credibilità chi 37 giorni fa ha fatto cadere il Governo Draghi pretende oggi dallo stesso governo misure per la crisi energetica?». «Mentre noi incalzavamo Draghi – replica poi Conte – forse tu eri distratto tra furia bellicista per il conflitto in Ucraina, armi e inceneritori da piazzare nei decreti».
«Sicuramente servirà un intervento da 30 miliardi di euro in manovra di bilancio», dice Salvini, che cita Elon Musk definendo «il nucleare di ultima generazione è la fonte energetica più pulita e sicura». Carlo Calenda annuncia con Matteo Renzi una mobilitazione a favore delle infrastrutture energetiche. «Un appello soprattutto a Meloni e Letta – dice il leader di Azione – di essere chiari su alcune cose di fondo: saremo responsabili sul bilancio, vogliamo il rigassificatore, andiamo da Draghi, chiediamo a tutti quanti di fare un intervento molto ampio».