Mentre le tensioni tra Russia e Ucraina si intensificano, l’Europa si trova di fronte alla prospettiva di un conflitto imminente. Una crescente preoccupazione per la situazione nel vecchio continente ha portato il Consiglio Europeo ad avviare una discussione seria sulla possibilità di un’eventuale guerra, culminata nella preparazione di un piano d’emergenza per affrontare un attacco militare.
Nuovi fondi europei all’Ucraina
Le conclusioni della prima giornata del Consiglio europeo hanno evidenziato l’imperativo di una preparazione militare-civile rafforzata e coordinata, insieme a una gestione strategica delle crisi nel contesto delle crescenti minacce. Si è convenuto su l’urgente necessità di rafforzare la preparazione e la risposta alle crisi a livello dell’UE, coinvolgendo tutti i settori della società e considerando tutti i rischi potenziali.
Tuttavia, c’è stata una voce di moderazione da parte dell’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell, che ha cercato di calmare gli animi sottolineando che la guerra non è imminente in Europa, anche se è essenziale sostenere l’Ucraina e prepararsi per il futuro.
Un punto chiave della discussione è stato l’utilizzo dei proventi degli asset russi congelati per fornire ulteriori armi all’Ucraina. Questo accordo potrebbe consentire all’UE di destinare fino a tre miliardi di euro per l’acquisto di equipaggiamenti militari da fornire a Kiev, sebbene ci siano ancora incertezze sul fronte dei finanziamenti, con divergenze tra i paesi membri riguardo all’emissione di debito europeo per il riarmo.
La proposta di utilizzare eurobond per raccogliere risorse sui mercati è stata accolta con favore da alcuni paesi, incluso l’Italia, ma ha incontrato resistenza da parte di Germania e Olanda. Nel frattempo, l’Ungheria si distingue con un atteggiamento di cooperazione con la Russia, con Orban che si congratula con Putin per la rielezione, cosa che solleva interrogativi sulla coesione all’interno dell’UE.
Preoccupazione per la tragedia di Gaza
Mentre l’Europa si prepara a rispondere militarmente all’escalation della crisi tra Russia e Ucraina, si affrontano anche altre sfide cruciali, come la crisi in corso a Gaza. Il vertice si è aperto con un appello del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, per fermare la violenza e risolvere la crisi, mettendo in evidenza l’importanza del coinvolgimento internazionale nelle questioni cruciali di pace e sicurezza.
In questo contesto, il Premier italiano, Giorgia Meloni, ha ribadito il suo sostegno all’Ucraina. Ha poi espresso forte preoccupazione per la situazione a Gaza, e in particolare per l’operazione di terra nella città di Rafah annunciata da Netanyahu, una missione militare che potrebbe portare alla devastazione dell’ultimo rifugio rimasto a Gaza per i civili palestinesi.