Anche il festival di Sanremo 2023 ha avuto il suo scandalo con Blanco che ha spaccato tutto sul palco. Gesto rock? Non proprio. Carriera finita? No, se solo tornasse a cantare
Nella serata di debutto del Festival, il vincitore della scorsa edizione si è scatenato contro la scenografia, spaccando tutto.
Durante la sua esibizione ci sono stati dei problemi tecnici: Blanco non sentiva il ritorno audio negli in-ear monitor, ovvero le “cuffie”, che consentono a chi si esibisce di ascoltare la voce e gli strumenti. Così è andato in tilt, ed ha smesso di cantare. Black out totale.
Anche se la Rai ammette “sì c’è stato un errore”, ovvero la consegna di un ricevitore sbagliato (e quindi Blanco non era collegato alla regia audio), nulla giustifica il suo gesto: offensivo, fuori luogo, stupidamente violento e sicuramente sì, puramente egocentrico. Un Blanco-centrismo incurante di essere su un palco nazionale con milioni di persone che vogliono sentire musica, bella musica. E non vedere i calci di un ragazzino.
Il suo cervello si è spento, lasciando accesa soltanto l’amigdala furiosa.
Riccardo Fabbriconi, il vero nome di Blanco, ha preso a calci e distrutto le rose della scenografia, con un Amadeus incredulo e imbarazzato che ha tentato di intervenire, offrendo a Blanco l’opportunità di ripetere l’esibizione, ma dalla platea solo “no” e fischi, (il pubblico dell’Ariston non l’ha presa bene).
E mentre andava via ha detto: “Mi sono voluto divertire”. Semplicemente così.
La telefonata con Amadeus
“Blanco mi ha chiamato questa mattina e chiede scusa al Festival”. Ha confermato il conduttore. “Non voleva mancare di rispetto a nessuno, tantomeno alla città. Ha sbagliato e lo sa lui per primo. Non lo voglio scusare, non mi ha chiesto di essere capito ma di essere perdonato”.
Camerini distrutti al Lucca Summer Festival
Nulla di nuovo. Un reazione simile era capitato anche al Lucca Summer Festival quest’estate, sempre in seguito a un problema tecnico. A Lucca il concerto fu sospeso (anche se per poco), e le porte dei camerini distrutti.
Tanti meme e l’ironia di Fiorello
Sui social meme scatenati. E ci ha riso su anche Fiorello nel Dopofestival, prendendo a calci dei palloncini rossi, “non sento, non sento nulla. Spacco tutto”.
Tutto finto?
Molti sospettano che fosse tutto acchittato a tavolino, anche perché nel tour dell’anno scorso di Blanco ogni sera c’era la scena di lui che, in una gigantesca cameretta, “impugnava” una sedia come un’ascia e la spaccava a terra.
E lo conferma anche il fatto che nel video della canzone “L’isola delle rose”, c’è una sequenza in cui distrugge delle rose.
Amadeus ha smontato il complotto
“In realtà Blanco avrebbe dovuto fare delle cose con i fiori – ha spiegato Amadeus nel dopo Festival – si sarebbe dovuto rotolare tra i fiori durante la canzone “L’isola delle rose”. Quando ho visto che ha iniziato a spaccare le cose sul palco, non capivo perché lo facesse: nel nostro box, l’audio non era perfetto. Subito dopo mi hanno mandato sul palco dicendomi ‘vedi che puoi fare’, ma in quel momento non avevo capito ciò che stesse realmente accadendo, e tanto meno la reazione di Blanco”. ha precisato il conduttore.
L’umiltà di Gianni Morandi VS la stupidità di Blanco
Inevitabile (e quasi d’obbligo), il paragone con Gianni Morandi che, con la scopa in mano, pulisce i resti della rabbia di Blanco. L’umiltà di un gigante della musica, e l'”insensato gesto stupido” di un ragazzino alle prime armi.
Il sindaco di Sanremo: ” Deve chiedere scusa”
Non l’ha presa bene il sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri. “I fiori richiedono anni di lavoro e ricerca, è come per scrivere una canzone. Non voglio mettere il dito nella piaga. Siamo stati tutti giovani e tutti abbiamo fatto stupidaggini. Ma se uno fa una cazzata basta chiedere scusa e tutto va a posto”.
Nemmeno il Codacons l’ha presa bene
Blanco potrebbe essere, infatti, chiamato a risarcire i danni prodotti alla Rai e a rispondere del reato di danneggiamento. Lo afferma il Codacons, che deposita oggi un formale esposto alla Procura della Repubblica di Imperia e alla Corte dei Conti. “Al di là della volgarità del gesto e della sua inopportunità, l’aver distrutto la scenografia del Festival potrebbe realizzare veri e propri reati – spiega il Codacons. L’art. 635 del codice penale stabilisce infatti che ‘Chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili cose mobili o immobili altrui in occasione di manifestazioni che si svolgono in luogo pubblico o aperto al pubblico è punito con la reclusione da uno a cinque anni”‘.
Oltre all’aspetto penale, la distruzione operata ieri da Blanco ha prodotto un evidente danno economico ai cittadini: la scenografia dell’Ariston è infatti pagata dagli utenti italiani che finanziano la Rai attraverso il canone, e il danneggiamento a vasi e fiori ha determinato uno spreco di soldi pubblici che ora l’artista dovrà risarcire”.
C’è chi dice che sia stato un gesto rock. Non lo è. C’è chi dice “carriera finita”. Sicuramente no. Ecco, se tornasse a cantare “Sono sotto la pioggia, come la prima volta, a cantare nel blu dipinto di blu, era la canzone nostra” e si tornasse a dare importanza alle canzoni e meno ai gesti da star tormentate sarebbe tutto molto più bello.