Corsa contro il tempo dei soccorritori per tentare di salvare più vite possibile. Per l’Oms la stima finale potrebbe arrivare a ventimila vittime
Fonti ufficiali parlano di oltre settemila morti. Ma la cifra è drammaticamente destinata a salire, visto che il lavoro dei soccorritori procede con difficoltà. Secondo il bilancio delle autorità a martedì notte, le vittime sono 5.434 in Turchia, dopo la scossa di terremoto che ha sconvolto il paese. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il computo dei morti potrebbe addirittura arrivare a ventimila.
Le ricerche proseguono
Tra i dispersi c’è anche un italiano, Angelo Zen, proveniente dalla provincia di Vicenza. Per ora si tratta di una persona “irraggiungibile”, dato l’azzeramento di collegamenti telefonici o via internet, come confermato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani. L’Unità di crisi della Farnesina ha contattato tutti gli italiani che erano nella zona del terremoto: erano 61 nell’area più complicata e 168 nell’area più vasta.
Gli aiuti della comunità internazionale
Già da lunedì sono arrivati in Turchia gli aiuti umanitari: secondo il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha dichiarato lo stato di emergenza per tre mesi nelle dieci province colpite dal terremoto, 45 Paesi hanno offerto il loro aiuto. L’Unione europea ha mobilitato 1.185 soccorritori e 79 cani da ricerca per la Turchia da 19 Stati membri tra cui Francia, Germania e Grecia. Per la Siria, l’Ue è in contatto con i suoi partner umanitari sul campo e finanzia operazioni di aiuto. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha promesso a Erdogan “tutto l’aiuto necessario, qualunque esso sia”: due distaccamenti americani di 79 soccorritori ciascuno si stanno preparando a partire, secondo la Casa Bianca. Anche la Cina ha annunciato l’invio di aiuti per 5,9 milioni di dollari, tra soccorritori specializzati nelle aree urbane, squadre mediche e attrezzature di emergenza. In mattinata, il capo di Stato egiziano Abdel Fattah al Sisi “ha telefonato al presidente turco” e gli “ha espresso il suo cordoglio” per “le vittime del terribile terremoto”. A Sanliurfa, in Turchia, le autorità hanno aperto dormitori per i sopravvissuti in palestre, collegi o moschee. Ma molti residenti preferiscono dormire fuori per paura di un nuovo sciame sismico.