La denuncia di Immacolata e Francesca, di 39 e 23 anni risale al 6 agosto scorso, ma è stata resa nota solo ora dal consigliere campano di Europa Verde, Francesco Borrelli. Ancora un’aggressione per omofobia: è la 147esima nell’ultimo anno
Non accetta la relazione omosessuale della figlia e accoltella lei e la compagna: accade a Salerno a due ragazze, Immacolata, 23enne campana, e Francesca, la compagna 39enne. La vicenda è resa nota del consigliere di Europa Verde, Francesco Borrelli, che parla di “storia folle e agghiacciante” mentre riporta il resoconto delle vittime.
«Mio padre ci ha detto “Voglio fare 30 anni di carcere: volete morire insieme? È arrivato il momento” e poi ci ha colpito»: questo è il racconto di una delle due ragazze. La vicenda inizia quando le vittime sono arrivate a Salerno da Crotone per lavorare, ospitate da un parente della 23enne.
È proprio la più giovane a rivelare altri dettagli: «Mia madre ha assistito all’aggressione e non ha fermato mio padre, anzi ha provato a bloccarci mentre scappavamo. Abbiamo riportato qualche ferita, ma siamo riuscite a scappare. Fino alle 5 del mattino però mio padre ci ha inseguite e minacciate».
Immediato l’intervento del 112, che ha accompagnato le ragazze nel domicilio per permettere loro di fare le valigie e tornare a Crotone in sicurezza. In Calabria sono state medicate dal Pronto Soccorso della città a causa delle escoriazioni e ferite da armi da taglio di lieve entità. «Lui oggi nega tutto, ma abbiamo le prove di ciò che ha fatto», conclude la giovane.
Ancora troppe aggressioni per omofobia in Italia
La vicenda di Immacolata e Francesca è l’ennesimo caso di omofobia in Italia. È il portale omofobia.org a fornirci il computo delle aggressioni in Italia: nei primi sette mesi del 2022 sono già 66 gli attacchi a persone sulla base di discriminazioni per orientamento sessuale.
Si registrano, infatti, 36 atti non aggressivi, 22 aggressioni singole, 4 aggressioni plurime fino alle cifre più gravi: due tentati suicidi, tre suicidi e un omicidio. A livello regionale, il dato più preoccupante si registra in Lazio, Campania, Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, con un tasso di oltre 100 vittime nell’anno 2021/2022. Nessuna regione presenta un tasso inferiore alle 5 vittime.
Per fasce d’eta, la maggior parte delle discriminazioni avvengono verso la fase compresa fra i 21 e i 30 anni, seguita dalla delicata età dell’adolescenza. Il report relativo all’anno 2021/22, pubblicato sul sito del portale sottolinea: «Si sono registrati picchi considerevoli nei mesi di giugno-luglio e ottobre, quando era in discussione il ddl Zan. Ciò fa pensare a una politicizzazione del fenomeno. Si assiste a una maggior violenza rispetto agli anni precedenti».