L’Inghilterra pagherà la Francia per un maggiore controllo della Manica, e stanzierà 576 milioni di sterline in tre anni per la costruzione di un nuovo centro di detenzione. Proposto anche un tetto annuale di spostamenti: i decreti sicurezza di Salvini impallidiscono di fronte a questi provvedimenti
Una cosa è certa: il governo britannico, a guida Rishi Sunak, non esita a prendere provvedimenti coraggiosi. Con l’accordo del Windsor Framework, Sunak è riuscito, almeno momentaneamente, a risolvere il problema post-Brexit dell’Irlanda del Nord. Sunak si è dunque portato a casa un successo esattamente dove i suoi predecessori – May, Johnson, e Truss – avevano fallito. Dopo tale risultato, la marea anticonservatrice sembrava essersi temporaneamente arrestata. Ed è qui che, per i Tory brexiteer, entra in gioco la madre di tutti i problemi. L’immigrazione irregolare verso il Regno Unito è cresciuta drasticamente negli ultimi anni. Nel 2020-21 fu considerata dagli inglesi un’esplosione d’arrivi il passaggio dallo sbarco di 300 irregolari a 8.500…
Nel 2022 il record nazionale
Nel 2022 è stato raggiunto il record nazionale (che comunque rimane inferiore a molti paesi mediterranei): 45.000 arrivi in un solo anno. Il Governo ha presentato una nuova legge anti-immigrazione, avanzata dal ministro degli interni, Suella Braverman. Chi arriva nel Regno Unito clandestinamente sarà rimpatriato o inviato in un “terzo paese sicuro” dopo 28 giorni di custodia cautelare. La richiesta d’asilo non sarà disponibile per nessun immigrato irregolare. Il Governo sta ora negoziando altri accordi bilaterali con paesi terzi, imitando l’accordo fatto da Boris Johnson con il Ruanda. Qualsiasi clandestino sarà anche escluso dalla protezione contro la “Modern Slavery”; un sistema protettivo contro lo sfruttamento lavorativo, sessuale etc. L’accordo giunge anche dopo negoziazioni bilaterali con la Francia. L’Inghilterra pagherà la Francia per un maggiore controllo della Manica, e stanzierà 576 milioni di sterline in tre anni per la costruzione di un nuovo centro di detenzione nella Francia settentrionale. In aggiunta, la legge propone un tetto annuale di immigrazione legale. Insomma, i decreti sicurezza di Salvini impallidiscono di fronte a questi provvedimenti.
Le reazioni internazionali
Non sono mancate varie reazioni, internazionali e interne. Macron ha apprezzato gli sforzi mossi dalla sua controparte britannica, lodando il “livello di ambizione” adottato da Sunak. Il commissariato dei diritti umani dell’Onu, ha condannato i piani Sunak-Braverman, mentre l’alto commissariato per i rifugiati ha fortemente criticato la misura come un “divieto d’asilo” a tappeto. Molti Tories hanno anche visto la strage di Cutro come un avvertimento, una strage da evitare tramite una lotta contro le cosiddette “little boats”. Alcuni parlamentari hanno accolto i segnali favorevoli arrivati dall’Italia come segno d’aver imboccato la strada giusta: per esempio, in Inghilterra hanno circolato molto le dichiarazioni di Salvini, che ha commentato le proposte del premier inglese come “severe, ma giuste”. Alcune testate inglesi però, particolarmente l’Independent ed il The Guardian, hanno utilizzato questo endorsement leghista per dimostrare la presunta deriva autoritaria intrapresa dai Tories. Le reazioni interne sono state ugualmente divise. Mentre molti apprezzano la svolta dura di Sunak, le proposte hanno unito le opposizioni.
La polemica arriva anche nel mondo del calcio
La polemica si è poi spostata sulla BBC. Infatti, è esplosa una diatriba dopo un tweet di Gary Lineker, ex-calciatore e presentatore della BBC Match of the Day, l’equivalente inglese della Domenica Sportiva. Nel tweet, Lineker ha condannato la legge come “crudele”, paragonando il linguaggio utilizzato dal Governo alla retorica tedesca degli anni ’30. Il confronto ha causato l’ira governativa. Anche se le opinioni, esagerate, dell’ex-calciatore non erano state espresse in onda, dopo vari giorni e pressioni dei Tory, la BBC ha annunciato la sospensione temporanea di Lineker, il presentatore più pagato dall’emittente statale inglese. La decisione è stata vista da molti come una svolta autoritaria del governo conservatore. Resta adesso da comprendere quale sarà l’impatto di queste polemiche sull’opinione pubblica di un Paese che (in teoria) voterà fra un anno e mezzo.