Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nel nostro Paese si contano novantamila decessi prematuri ogni anno. Il report completo
L’Italia è al primo posto per morti premature dovute a inquinamento atmosferico. A sostenerlo è l’ultimo report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che traccia un bilancio sulla situazione internazionale.
I numeri degli altri Paesi
Secondo l’Oms, ogni anno nel mondo 220 miliardi di tonnellate di sostanze chimiche vengono rilasciate nell’ambiente e, a livello globale, sono in commercio oltre 100mila sostanze tossiche. Solo in Europa, nel 2020, sono state prodotte e utilizzate oltre 200 milioni di tonnellate di sostanze chimiche pericolose per la salute umana e oltre 50 milioni di tonnellate pericolose per l’ambiente. Nel mondo il 22% del carico globale di malattie e il 24% di tutti i decessi sono legati a fattori ambientali, soprattutto l’inquinamento. Negli ultimi due decenni, i decessi causati dalle moderne forme di inquinamento multiplo e diffuso sono aumentati del 66% causando ogni anno oltre 9 milioni nel mondo di morti.
La situazione in Italia
Numeri che non migliorano, anzi, se si guarda all’Italia. Il nostro Paese ha il triste primato fra i Paesi europei per morti attribuibili all’inquinamento atmosferico, con lo smog che causa fino a 90 mila morti premature l’anno. In questo ambito, le dieci principali sostanze chimiche presenti nell’ambiente che destano preoccupazione per la salute pubblica mondiale, sono il particolato atmosferico (PM10, PM2,5), metalli pesanti (mercurio, piombo e arsenico), pesticidi e inquinanti organici persistenti come i policlorobifenili e le sostanze perfluoroalchiliche, benzeni e diossine.