Nella Giornata mondiale dell’acqua è bene ricordare l’importanza che ha questa risorsa nella vita dell’uomo e della Terra. La siccità è diventata piaga sociale, economica, ambientale: attualmente ci sono 2,2 miliardi di persone che vivono ancora senza accesso all’acqua potabile gestita in modo sicuro mentre 3,5 miliardi non hanno accesso a servizi igienico-sanitari sicuri.
Il nuovo rapporto pubblicato dall’Unesco, per conto dell’Un-Water, organismo dell’Onu che coordina il lavoro sull’accesso all’acqua, spiega queste drammatiche dinamiche. L’obiettivo delle Nazioni Unite è quello di garantire un accesso per tutti entro il 2030.
Giornata mondiale dell’acqua: la siccità
Tra il 2002 e il 2021 la siccità ha colpito più di 1,4 miliardi di persone, ricorda l’Unesco aggiungendo che “a partire dal 2022, circa la metà della popolazione mondiale ha sperimentato una grave scarsità d’acqua per almeno una parte dell’anno, mentre un quarto ha dovuto affrontare livelli ‘estremamente elevati’ di stress idrico, utilizzando oltre l’80% della fornitura annuale di acqua dolce rinnovabile. Si stima che il cambiamento climatico aumenterà la frequenza e la gravità di questi fenomeni, con forti rischi per la stabilità sociale“.
Acqua: l’allarme del Wwf
Il Wwf lancia l’allarme: “L’Europa (e l’Italia) non sono preparate al rischio climatico e l’acqua è tra i principali protagonisti (in negativo) di questo rischio. Dopo il VI rapporto Ipcc e i numerosi studi, anche italiani, la Valutazione del Rischio Climatico dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, pubblicata pochi giorni fa, conferma che le ondate di calore e le siccità prolungate sono in aumento in Europa con il cambiamento climatico, particolarmente nei Paesi del Mediterraneo“.
Per la Ong, il rischio è che tale fenomeno potrebbe proseguire con incendi diffusi, guasti alle infrastrutture critiche, blackout e gravi impatti sanitari ed economici. “L’Europa intera registra un rischio crescente di siccità eccezionali che potrebbero interessare regioni vaste, provocando ingenti danni economici in molti settori: l’agricoltura, l’industria, le centrali elettriche, il trasporto fluviale e il benessere degli ecosistemi“.