Dalla Cina sottolineano: «Sanzioni utili solo a peggiorare l’escalation di violenza». In Italia la Difesa chiarisce: «No armi di aggressione, sosteniamo solo la difesa ucraina»
La Cina è tornata ad esprimersi, attraverso i canali ufficiali, in merito al conflitto russo-ucraino e le sanzioni ai danni della Russia. L’Italia, dal canto suo, ribadisce che non intende procedere a una guerra contro la Russia.
Il portavoce del ministro degli Esteri cinese, Zhao Lijian, nel corso di un briefing quotidiano ha riconosciuto: «Le sanzioni non sono un modo per risolvere la controversia, aumentano la tensione. I cittadini europei potrebbero risentire degli effetti più pesanti e si aprirebbero scenari e sfide ancora più grandi, come crisi energetiche ed alimentari». Tuttavia, per stessa sottolineatura di Lijian, la Cina avrebbe come principale interesse: «Promuovere e sostenere l’UE nel suo ruolo di mediatrice, al fine di condurre trattative di pace e costruire un nuovo equilibrio di pace e sicurezza efficace».
Dall’Italia, il sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè, è intervenuto nella trasmissione “24 Mattino” in onda su Radio24, sottolineando: «Invieremo armi, come fatto finora, a scopo puramente difensivo. L’Italia non si renderà complice di una guerra di aggressione nei confronti della Russia, lo escludo».