Man mano che il progresso tecnologico avanza, la conquista dello spazio diventa una meta sempre più accessibile, consentendo viaggi dentro e fuori l’atmosfera terrestre in tempi sempre più brevi. La navicella spaziale russa Soyuz MS-24 ha concluso con successo la sua missione, atterrando senza intoppi nella steppa del Kazakistan, come confermato dalle immagini trasmesse in diretta dall’agenzia spaziale russa Roscosmos.
A bordo della Soyuz erano presenti tre membri dell’equipaggio, tra cui il cosmonauta russo Igor Novitski, l’astronauta americana Loral O’Hara e la prima donna bielorussa nello spazio, Marina Vasilevskaya. I coraggiosi esploratori dello spazio hanno trascorso del tempo a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), contribuendo alla ricerca scientifica e all’avanzamento della conoscenza umana.
Questa ISS non è un albergo: il continuo viavai di astronauti
Vasilevskaya e Novitski erano giunti alla ISS a bordo della navicella Soyuz MS-25, la quale si era agganciata alla stazione lo scorso 25 marzo. Tuttavia, il loro viaggio non è stato privo di intoppi: il lancio, originariamente programmato per il 21 marzo, è stato ritardato di due giorni a causa di un’imprevista perdita di tensione in una cella di alimentazione, un problema che ha richiesto un intervento tecnico e un rinvio della missione.
Al contrario della breve permanenza nello spazio di Vasilevskaya e Novitski, la compagna americana, O’Hara, torna a casa dopo aver concluso una missione di ben sei mesi. Mentre Vasilevskaya e Novitski si preparano a riabbracciare la gravità terrestre, un membro dell’equipaggio rimane in orbita: Tracy Dyson, il terzo astronauta partito il 25 marzo, svolgerà il ruolo di ingegnere di volo nella Expedition 70 e 71 fino a settembre, quando rientrerà insieme ad altri due compagni: Oleg Kononenko e Nikolai Chub