Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha firmato oggi presso il campo militare di Raffalli a Calvi, in Corsica, una lettera di intenti per la cooperazione militare in campo terrestre tra Italia, Francia e Germania. Una sorta di primo approccio a quel piano di difesa europea che diversi Stati dell’Unione hanno ritenuto necessario, in vista di un possibile conflitto bellico. Una decisione non confortante e basata sulla necessità di un riarmo per tutti quei Paesi che, ad oggi, non sarebbero in grado di gestire e superare una guerra.
Presente insieme a Crosetto il suo omologo francese, Sebastien Lecornu, unici due firmatari della lettera di intenti. A seguito della conclusione dell’accordo, i due ministri hanno tenuto una conferenza stampa congiunta, in cui hanno spiegato le motivazioni e gli obiettivi dietro alla firma. “Sono molto contento della cooperazione che Italia e Francia hanno costruito nell’ultimo anno e mezzo perché vedo che porta vantaggi ai due Paesi ed all’Europa” ha dichiarato il ministro Crosetto, sottolineando come l’unione di intenti possa portare a soluzioni più durevoli e vantaggiose.
Crosetto: “Non pensavamo che la guerra arrivasse a noi“
In conferenza stampa il ministro Crosetto ha parlato di un approccio preventivo, in visione della possibilità di un conflitto futuro che potremmo non veder arrivare. “Finora l’industria della Difesa europea non ha avuto importanza perché pensavamo che la guerra non arrivasse a noi, invece abbiamo visto che è arrivata – ha spiegato il ministro della Difesa – E dobbiamo prepararci a scenari che possono essere anche peggiori di questo“.
Crosetto non ha voluto nascondere le sue preoccupazioni, derivanti dallo scoppio di due conflitti alle porte dell’Europa che hanno messo in seria difficoltà i Paesi dell’Unione. La Difesa europea quindi, qualunque forma questa dovesse assumere, dovrebbe essere necessaria non per porre un freno alle guerre ma per prepararsi ad esse.
Il ministro Crosetto ha poi specificato che la possibilità di una collaborazione tra i tre Paesi potrebbe portare vantaggi economici ad ogni Nazione partecipante. “Puntiamo ad avere una grande azienda europea, italiana, francese, tedesca, nel campo terrestre, dove noi faremo confluire le migliori aziende in questo settore” ha infatti spiegato il ministro, per poi aggiungere: “È fondamentale mettere insieme tutte le tecnologie europee migliori e fare dei poli sempre più forti, avremo bisogno di investimenti sempre più grandi“.
Crosetto ha poi proseguito spiegando che il bisogno di collaborazione nasce anche dal pericolo dell’espansione della Cina, un’economia in crescita ed esponenzialmente più forte di quelle europee prese singolarmente. “Abbiamo spiegato che dovevamo necessariamente avere una difesa europea, non potevamo basarci su tecnologie di altri Paesi – ha concluso il ministro della Difesa – perché nei momenti di difficoltà questi Paesi si sarebbero tenuti le loro tecnologie e noi ci saremmo trovati in difficoltà come vediamo ogni giorno“.