Duro intervento del leader ucraino alle Nazioni Unite. L’UE compatta: «Puntiamo all’embargo sul petrolio». L’Italia: «Putin dovrà rispondere delle sue azioni»
Nel pomeriggio del 5 aprile, il presidente ucraino Zelensky è intervenuto a margine di una conferenza delle Nazioni Unite. Le parole di condanna nei confronti della Russia sono state eloquenti: «I soldati russi hanno sparato e ucciso donne fuori dalle loro case quando hanno chiesto aiuto. Hanno ucciso intere famiglie, adulti e bambini, e hanno cercato di bruciare i loro corpi i russi stanno commettendo le peggiori atrocità dalla Seconda Guerra Mondiale, abbiamo le immagini satellitari di quel che è accaduto a Bucha».
Nel corso dell’intervento, Zelensky ha ricordato la necessità di un intervento istituzionale ai più alti livelli: «Chiedo che i responsabili di queste atrocità, insieme a chiunque abbia dato gli ordini, venga processato davanti ad un tribunale e condannato come criminale di guerra» sottolineando il precedente del Processo di Norimberga.
Il braccio di ferro
Prosegue intanto il braccio di ferro fra UE e Russia. Sono state rese note le modalità inerenti al quinto round di sanzioni europee ai danni della Russia.
La presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, ha dichiarato: «Imporremo un divieto di importazione di carbone dalla Russia, del valore di 4 miliardi di euro all’anno. Ciò taglierà un’altra importante fonte di entrate per la Russia – ha poi precisato – siamo fermamente allineati nell’imporre, inoltre, divieto alle navi russe e alle navi operate dalla Russia di accedere ai porti dell’Ue».
Europa che non sembra volersi fermare, anzi, stando a quanto riferito, sempre dalla Von der Leyen, Bruxelles starebbe valutando “sanzioni aggiuntive anche sulle importazioni di petrolio”.
La posizione dell’Italia
Italia perfettamente allineata alle strategie europee. Dopo l’espulsione di trenta diplomatici russi, ritenuti dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio una «minaccia per la sicurezza nazionale», in occasione della firma del Patto per la Città a Torino, Mario Draghi è tornato a parlare. «Le atrocità commesse a Bucha, Irpin e in altre località liberate dall’esercito ucraino scuotono nel profondo i nostri animi di europei e di convinti democratici» ha dichiarato il Premier che ha poi concluso: «Indagini indipendenti dovranno fare piena luce su quanto accaduto. I crimini di guerra devono essere puniti. Il Presidente Putin, le autorità e l’esercito russo dovranno rispondere delle loro azioni».