L’emendamento, proposto dal deputato di Fratelli d’Italia Lorenzo Malagola, ha sollevato polemiche per la sua implicazione nel delicato processo decisionale delle donne riguardo l’aborto. Questo nuovo sviluppo legislativo permette alle associazioni antiabortiste di accedere ai consultori durante il momento cruciale in cui le donne prendono la difficile decisione di interrompere una gravidanza. Le regioni hanno ora la facoltà di coinvolgere “soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità” all’interno dei consultori.
L’impatto di questa misura ha superato i confini nazionali, richiamando l’attenzione della stampa internazionale. In particolare, il New York Times ha dedicato spazio a un articolo firmato da Elisabetta Povoledo e Jason Horowitz, che hanno analizzato il modo in cui questa legge riflette la leadership di Meloni e il suo rapporto con l’establishment nazionale e internazionale.
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Far applicare la legge sulla prevenzione
Nel testo si legge: “In un’intervista con il New York Times, poco prima della sua elezione nel 2022, la signora Meloni ha affermato di avere un approccio molto profondo alla questione (aborto) a seguito del fatto che sua madre l’ha quasi abortita dopo che suo padre ha abbandonato la famiglia“.
E ancora: “Ha detto che non aveva intenzione di ribaltare il diritto all’aborto, ma voleva garantire che le donne che stavano pensando di abortire avessero un’altra opzione.’ Voglio applicarla tutta’, ha detto la Meloni, riferendosi alla legge originaria. ‘C’è una parte della legge sull’aborto che riguarda la prevenzione. Ciò non è mai stato fatto. Intendo fare tutto ciò che posso fare per aiutare una donna che pensa che l’aborto sia l’unica strada’“.
Meloni: un piede in due scarpe, ma cammina spedita
L’articolo del New York Times descrive Meloni come il primo Primo Ministro italiano con radici in un partito nato dalle ceneri del Fascismo. Tuttavia, sottolinea anche la capacità di Meloni di rassicurare l’establishment estero, promuovendo l’immagine di un partner affidabile e coerente con gli interessi internazionali, soprattutto nel contesto delle relazioni con gli Stati Uniti e la minaccia russa.
Da un lato, il suo impegno per le politiche nazionali rispecchia le sue radici ideologiche più antiche, mantenendo il sostegno della sua base tradizionale. Dall’altro lato, la sua abilità nel proiettare un’immagine mainstream e rassicurante per i capi di stato e governo esteri solleva interrogativi sul suo stile di leadership, sulla sua coerenza politica e affidabilità.
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