I numeri del Telefono Azzurro e l’iniziativa del ministero Roccella: “Potenziare la rete sociale”
Sono in crescita gli abusi e le violenze a danno dei bambini e adolescenti. Negli ultimi anni la pandemia, con annesse restrizioni, ha contribuito all’aumento di quelle che sono le violenze in rete, lo sfruttamento e gli abusi a danno di minori. L’Unicef ha così deciso di dedicare la giornata del 20 novembre al tema della salute mentale e del benessere psicosociale. Una data simbolo di una problematica che sta prendendo sempre più spazio all’interno del tessuto sociale italiano.
Ministra Roccella: “Strutturale il finanziamento dei centri estivi”
In occasione del 20 novembre, Eugenia Roccella – ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità – ha organizzato al Maxxi un’iniziativa rivolta ai ragazzi, in cui ha poi annunciato di rendere strutturale il finanziamento ai centri estivi. Lo farà attraverso ben 60 milioni di euro che si è augurata di poter far rientrare nella prossima finanziaria. La ministra ha poi chiarito: “Da una parte è d’aiuto alle famiglie e alle donne che lavorano, ma dall’altra è anche una forte spinta alla socialità dei ragazzi, che nei centri estivi avviene con più facilità”. Il pensiero di Roccella infatti, si cristallizza su come le violenze – in particolare il cyberbullismo – si possono combattere attraverso uno stare insieme, crescere la socialità del ragazzo al fine di ridurre un così preoccupante fenomeno.
I dati che preoccupano
L’aumento esponenziale delle violenze sui minori è sempre più allarmante. I dati del Telefono Azzurro confermano tale andamento: il suo cuore operativo comprende da una parte il Centro di Ascolto e Consulenza 1.96.96, e dall’altra il Servizio 114 Emergenza Infanzia. Grazie a questi due servizi – nei primi dieci mesi del 2022 – sono stati aiutati 271 bambini, di cui 180 si sono rilevati come casi di molestie, mentre i restanti 91 erano violenze online. Si è davanti quindi, ad un problema che caratterizza sempre di più i giovani in Italia, ma non solo. Occorrono delle misure ad hoc per riuscire a limitare i danni sia fisici che psicologici di questi ragazzi, e ad oggi le risposte sono ancora deludenti.