La leader di Fratelli d’Italia ritorna sugli attacchi ricevuti negli scorsi giorni durante uno dei suoi comizi elettorali. Nel frattempo, il Viminale invita i candidati a rafforzare la sicurezza durante i tour nelle città
Pochi giorni fa, Giorgia Meloni ha pubblicato un video in cui denunciava aggressioni e violenze durante i suoi comizi elettorali nelle città italiane. Oggi la leader di Fratelli d’Italia torna sulla questione durante un intervento a “RaiNews24”, rincarando la dose contro la sinistra.
Il clima di odio e astio che si è creato nei suoi confronti, afferma Meloni, sarebbe responsabilità degli ambienti della sua opposizione. Ammette di essere un personaggio politico molto contestato ma che, negli ultimi tempi di campagna elettorale, sono aumentate le tensioni durante i discorsi alla folla: «Mai mi è capitato di vedere a 5-6 manifestazioni contestatori che entravano in mezzo ai nostri sostenitori».
La colpa non è di Fratelli d’Italia, continua Meloni, perché anche il centrodestra ha diritto a svolgere la campagna elettorale, ma degli ambienti di sinistra che non arginano la situazione ma, anzi, la fomentano. «Non è normale che quella che vorrebbe essere classe dirigente del nostro Paese si comporti in maniera così aggressiva», chiude la leader del primo partito d’Italia.
Nel mentre, il Viminale chiede ai candidati di rafforzare la sicurezza durante i loro comizi. Dopo la denuncia di Meloni, infatti, arriva anche quella di Matteo Renzi, che ha ritenuto la provocazione di Giuseppe Conte di scendere in piazza senza scorta una vera e propria minaccia.
L’indicazione è partita dal capo di Gabinetto del ministero dell’Interno, Bruno Frattasi, rilasciano un’integrazione alle precedenti circolari della polizia. Massima attenzione, dunque, per gli ultimi appuntamenti e un maggiore controllo, prevenzione e monitoraggio per garantire l’incolumità pubblica.
Con FdI è in pericolo la democrazia?
«Nessuno lo crede», risponde netta Meloni sull’eventualità che in Italia vi sia la percezione popolare di una perdita di democrazia, nel caso di vincita del suo partito. La convinzione è un’idea che il centrosinistra ha messo in campo, ma di cui neanche Letta e i suoi alleati ne sono veramente convinti.
La chiave del successo di Fratelli d’Italia è da ricercare nei tempi difficili che si stanno vivendo: le idee conservatrici risultano più convincenti rispetto alle ricette ideologiche di sinistra. La classe dirigente futura, messa a disposizione da Meloni, è «competente e preparata», in grado di garantire un «forte cambiamento» rispetto al passato.
A chi la taccia di fascismo, Meloni risponde richiamandosi al passato: quando il leader di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini, lo condannò come «male assoluto», l’attuale leader di centrodestra non si distanziò da tale presa di posizione. Nessuna parola però è stata rilasciata sul candidato sospeso ad Agrigento, per alcune frasi pubblicate sui social in cui inneggiava a Hitler e Putin.
La speranza del centrodestra vincente anche in Spagna
Il proposito di Meloni è che la vittoria di Fratelli d’Italia apra la strada ai partiti di destra europei. Grande attenzione per Vox, la fazione ultraconservatrice spagnola. «Siamo legati da stima, amicizia e lealtà reciproca. Abbiamo sorriso del fatto che in Italia la sinistra usi Vox per attaccare FdI e in Spagna usi FdI per attaccare Vox», sostiene la leader italiana.