Una scuola superiore di Torino è finita nell’occhio del ciclone a causa di una gita scolastica alla sede di Radio 24, a Milano. Un’esperienza unica per i ragazzi che però si è scontrata con il numero limitato di posti disponibili. Solo 15 ragazzi avrebbero potuto partecipare, su una classe di 23 alunni. Il collegio dei docenti ha quindi deciso di scegliere i partecipanti utilizzando un unico criterio, quello della media dei voti.
I quindici “migliori” della classe avrebbero potuto partecipare alla gita, gli altri sarebbero rimasti a casa. Una volta scoperta la lista di chi era ammesso e chi era escluso, i genitori sono insorti ed hanno raccontato la vicenda a La Stampa, denunciando il sistema poco inclusivo utilizzato dai professori. Tra gli otto alunni non selezionati, poi, sarebbero presenti due alunni con disturbi dell’apprendimento e un ragazzo ipovedente.
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La situazione, quindi, si è immediatamente collegata alle ultime dichiarazioni di Roberto Vannacci, il candidato indipendente della Lega alle Europee, che in un’intervista ha dichiarato di ritenere utili “percorsi differenziati per gli alunni disabili“. Gli esponenti dei partiti di centrodestra, quindi, hanno colto la palla al balzo per far ritorcere la questione contro i partiti di opposizione. Il motivo? La preside dell’istituto incriminato è una consigliera comunale del Partito democratico.
Le parole della preside di Torino
“Il nostro motto è tutti diversi, tutti speciali, tutti insieme” ha dichiarato la preside dell’istituto di Torino a Il fatto quotidiano, spiegando poi che: “Non ho partecipato alla scelta del consiglio di classe, forse avremmo potuto coinvolgere gli stessi studenti nell’individuare un criterio reso necessario dal fatto che la redazione di Radio24 non permetteva l’accesso a più di 15 alunni della nostra scuola, avendo coinvolto in questo progetto altri istituti. Tuttavia, non contesto la decisione adottata dalle docenti“.
Un passo indietro a metà per la dirigente scolastica, che continua a prendere le difese dei suoi dipendenti. “Questa sezione fa il tempo prolungato e partecipa continuamente a dei progetti dove mai nessuno è stato escluso” ha poi sostenuto la consigliera comunale, aggiungendo: “Abbiamo una presenza di ragazzi con bisogni educativi speciali tra le più alte ma tutti partecipano a tutte le attività compresi i 48 disabili“.
Per la preside, poi, la questione “è un problema più degli adulti che dei ragazzi” perché “nessuno studente si è sentito mortificato“. In conclusione, la dirigente scolastica ha voluto chiarire un ultimo punto: “Non abbiamo premiato in base al merito, abbiamo scelto chi ha mostrato durante l’anno più interesse e curiosità, è diverso“.
Gli attacchi del centrodestra
Ad esprimersi per primo sulla questione è stato il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha dichiarato: “La scelta di non coinvolgere alunni con disabilità nella gita didattica organizzata dall’Istituto Tommaseo di Torino non è condivisibile. Il merito a cui noi puntiamo non ha come riferimento la media aritmetica in pagella, ma l’impegno e la costanza nel realizzare i propri personali talenti“. Una critica dura che però non entra nel fulcro della questione, né risolve la problematica dell’inclusione all’interno delle classi nelle scuola italiane.
Molto più critico Andrea Crippa, il vicesegretario della Lega, che ha risposto indignato alla vicenda di Torino: “La sinistra facile a indignarsi non dice nulla del caso degli studenti di Torino con disturbi di apprendimento, estromessi da una gita scolastica? Dove sono i paladini dell’inclusione, pronti a puntare il dito, a dare lezioni di morale da un pulpito auto costruito quando c’è da chiedere come minimo una spiegazione alla dirigente scolastica responsabile di questo fatto che, nemmeno a dirlo, è esponente proprio del Pd?“.
Il vicesegretario ha poi chiuso il suo discorso sostenendo: “La morale a doppia velocità di questa sinistra è come minimo scandalosa, che da una parte lamenta presunta mancanza di inclusione e poi, dall’altra, si dimostra non inclusiva con i fatti“. Della stessa opinione un gruppo di senatrici leghiste che in una nota hanno affermato: “Escludere gli studenti disabili dalla gita, come ha fatto la preside di Torino, è stato profondamente ingiusto. Dal nostro punto di vista, di donne e di madri, è stata una decisione sbagliata e presa con una giustificazione che sa di scusa dell’ultimo minuto. Eppure, il Pd, di cui la preside è una pubblica rappresentante in consiglio comunale, stranamente per questo caso non ha battuto ciglio“.
Anche per le senatrici il caso di Torino rientrerebbe nel “solito doppiogiochismo della sinistra“, a cui si appella anche il deputato di Fratelli d’Italia Gimmi Cangiano. “Non ho parole per esprimere la rabbia che ho provato quando ho letto la notizia di una scuola di Torino – ha dichiarato il deputato – Ed oltre alla decisione, già di per se sbagliata ed inaccettabile, ancor peggiori sono state le dichiarazioni della Preside della scuola, che di fatto ha continuato a sostenere la bontà della scelta e la sua ratio, dichiarando di aver premiato il merito. Già. Perché gli alunni disabili non sono meritevoli secondo la Preside“.
Il deputato ha poi concluso: “Ad oggi i fatti parlano chiaro. Questo governo ha puntato alla continuità di migliaia di docenti di sostegno per non far sentire abbandonati gli alunni e le famiglie. Ha introdotto finanziamenti ingenti per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Ha investito anche nelle scuole paritarie per sostenere gli alunni che scelgono questa tipologia di istituti. Ed il Pd che fa invece? Calpesta in un minuto anni di lotta all’inclusione. Non c’è che dire: la classica solita doppia morale“.
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