Da Previdenza Italia a Assoprevidenza: la mission complete di Italia Viva – con l’appoggio del governo – a far confluire il Comitato per la promozione e lo sviluppo della previdenza complementare (o fondo pensione) in Assoprevidenza.
Previdenza complementare: di cosa si tratta
La previdenza complementare è disciplinata dal D.lgs. 5 dicembre 2005 n. 252 e rappresenta il secondo pilastro del sistema pensionistico il cui scopo è quello di integrare la previdenza di base obbligatoria o di primo pilastro. L’obiettivo è quello di concorrere ad assicurare al lavoratore, per il futuro, un livello adeguato di tutela pensionistica, insieme alle prestazioni garantite dal sistema pubblico di base. Inoltre, è basata su un sistema di forme pensionistiche incaricate di raccogliere il risparmio previdenziale mediante il quale, al termine della vita lavorativa, si potrà beneficiare di una pensione integrativa.
Italia Viva e Assoprevidenza
L’emendamento al decreto Pa 2 è stato inserito da Italia Viva nella notte durante la seduta congiunta delle commissioni I e XI della Camera ed è firmato da D’Alessio, Rosato e Boschi. A renderlo noto è stata Repubblica che specifica come oltre al cambio di nome e natura transitano ad Assoprevidenza anche 29,5 milioni di soldi pubblici, di cui 1,5 milioni entro il 30 settembre.
Emendamento Italia Viva: cosa cambia
L’emendamento promosso da Italia Viva mira a correggere l’articolo 58 bis del decreto legge 124 del 2019 che definisce ruolo e funzione del Comitato, sostituendo il nome “Previdenza Italia” con “Assoprevidenza”.
Di fatto, il Comitato era stato istituito il 21 febbraio 2011 con una risoluzione votata dalla commissione Lavoro della Camera. Ciò doveva impegnare l’esecutivo a “investire fortemente sulle potenzialità del sistema dei fondi pensione in particolare valutando l’opportunità di sostenere eventuali iniziative organizzative, promozionali e di informazione, anche su impulso degli enti e delle strutture interessati, dirette a mettere a sistema i fondi medesimi“.
L’emendamento di Italia Viva era stato già presentato nel dl Bollette e bocciato da Mattarella per estraneità di materia. Il partito di Renzi non molla e riprova con il decreto Pa 2. Si attendono aggiornamenti con il voto di fiducia alla Camera atteso per oggi.