Renzi e Calenda trovano la sponda della maggioranza sul tema della “spazzacorrotti”. Ma la vera partita è quella dell’elezione del “sindaco d’Italia”
Riforme, sanità e soprattutto presidenzialismo. Tutto è iniziato quando Carlo Calenda, il 23 novembre scorso, è salito dalla Meloni per presentare il pacchetto di misure per la Legge Finanziaria, trovando da subito una buona predisposizione all’ascolto da parte degli uomini della premier. Un confronto, quello con il Terzo Polo, che potrebbe rappresentare, già nei prossimi mesi, una piattaforma abbastanza solida per poter intavolare quella che al momento è la sfida più sostanziale nel programma di governo dell’attuale maggioranza, ossia quella del presidenzialismo.
I punti di contatto: non solo manovra
Nelle scorse ore il Terzo Polo ha incassato l’appoggio del governo sul suo ordine del giorno contro la cosiddetta “spazzacorrotti”, presentando una proposta di legge sullo stesso tema e chiedendo alla maggioranza di calendarizzarlo. L’idea di Renzi e Calenda, sul tema, è di tornare alla prescrizione in vigore prima della riforma firmata da Bonafede.
Ma i temi di confronto tra Meloni e Renzi/Calenda vanno anche oltre, e comprendono anche le riforme e il Covid. Ne è convinto anche Matteo Richetti, capogruppo di Azione e Italia Viva alla Camera. “Se si apre una discussione sul tema delle riforme , come ha fatto Meloni sul presidenzialismo,è evidente che non è possibile sfilarsi da quel dialogo: noi siamo per il modello per il sindaco d’Italia ma se si apre un tavolo nel merito spero che sia presente tutta l’opposizione”. Per quanto riguarda il Covid, la maggioranza sta valutando attentamente la proposta di Renzi di istituire una commissione di inchiesta sulla gestione della pandemia. Una proposta che, anche in questo caso, trova orecchie ben aperte sugli scranni della maggioranza.