La leadership sarà scelta dopo il vertice fra la coalizione. Il volto di Forza Italia dice: «Agli italiani interessa avere un programma. Dividersi ora mi sembra poco intelligente»
Il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, ospite a SkyTg24, esprime le sue idee sulla leadership del centrodestra: «Prima si vince e poi si vede il leader. Dividersi ora è una scelta davvero poco intelligente».
E su un’ipotetica data dell’incontro chiesto da Giorgia Meloni, l’europarlamentare dice: «Credo che si terrà in tempi rapidi. Io dovrei vedere Berlusconi domani. Ma credo che si debba fare un progetto per l’Italia dal 2023 a 2050 per definire il modello di Paese che prevediamo. Ai cittadini interessa questo».
Sulle tensioni di governo scatenate dalla scissione di Luigi Di Maio dai 5 Stelle, le idee di Tajani sono piuttosto chiare: «I balletti del Movimento – Grillo che lo ha detto a De Masi o non lo ha detto – non interessano agli italiani, che sono alle prese con ben altri problemi. La gente vuole sapere come la politica cerca di aiutare chi è in difficoltà, quando finisce la guerra, come investiamo i soldi del Pnrr e di come ci preoccupiamo dei loro interessi. Basta con le chiacchiere, sarebbe da irresponsabili far cadere il governo».
Tajani su siccità e gas: «Interventi di lungo raggio»
Tajani continua poi a parlare del problema siccità e del reperimento delle risorse idriche, che con l’ondata di caldo estivo preoccupa in molti: «Bisogna individuate una strategia a lungo termine per consentire di affrontare la siccità a livello nazionale, non limitandosi a toppare la falla».
Il vicepresidente di Forza Italia sostiene che siano necessari almeno 200 invasi a livello nazionale per raccogliere l’acqua piovana, ma anche come strumenti per la produzione di elettricità.
E sul caro prezzi delle bollette e dei carburanti aggiunge: «Porre un tetto europeo al prezzo del gas è fondamentale per ridurre l’inflazione, mentre l’aumento dei tassi di interesse annunciato dalla Bce non aiuta, anzi rischia di bloccare la crescita».
«L’Italia è un Paese esposto nell’azione per fermare l’offensiva russa in Ucraina. Siamo un Paese industriale e abbiamo bisogno di energia. Infliggere sanzioni, però, significa adottare una serie di misure per proteggere le famiglie e imprese dalle ricadute a livello interno», conclude l’europarlamentare.
Ius scholae e cannabis: «Da rivedere»
Tajani ribadisce la posizione di Forza Italia di supporto all’approvazione dello Ius scholae, ma con una modifica di legge: «Serve un ciclo completo di 5+3 anni, certificato con un esame, di modo che chi riceve la cittadinanza ha veramente imparato la lingua italiana, conosce la storia e la cultura. Deve essere tutto certificato, altrimenti è una presa in giro. La sinistra ha bloccato tutte le nostre proposte dicendo che 5 anni bastano, ma senza certificazione è inutile».
Sulla spinosa questione della legalizzazione della cannabis e delle altre droghe leggere, il vicepresidente di Forza Italia si mostra, invece, totalmente contrario «per motivi politici ed esperienza diretta». Tajani racconta della sua attività di volontariato in un centro di recupero per tutti coloro che fanno uso di sostanze stupefacenti pesanti.
«Hanno tutti cominciato con le leggere. Non è vero che tutti quelli che fanno uso di droghe leggere poi fanno uso di droghe pesanti, ma è vero che tutti coloro che fanno uso di droghe pesanti sono stati iniziati a questo mondo utilizzando le leggere – conclude il politico – Io credo che questo provvedimento non debba essere affrontato. No alla liberalizzazione dell’uso della cannabis perché fa male, provoca dipendenza e apre le porte all’uso delle droghe pesanti».
