Il leader del Partito conservatori britannico alza bandiera bianca dopo le polemiche che lo hanno travolto: dimissioni ufficiali, ora via alla procedura
«Lascio il mio incarico, ma non avrei voluto». Addio amaro per Boris Johnson che giovedì in tarda mattinata ha annunciato formalmente le sue dimissioni da leader del Partito Conservatore britannico, forza di maggioranza in Parlamento, in un discorso alla nazione.
Il premier alza dunque bandiera bianca, travolto alla fine dai contraccolpi degli ultimi scandali e da una raffica di dimissioni in seno alla sua compagine. Johnson formalmente resterà capo del governo fino all’elezione di un successore alla guida dei Tories prevista per ottobre.
«Grazie per questo incredibile mandato – ha detto alla nazione – abbiamo lavorato con la più grande maggioranza Tory dal 1977. Il motivo per cui ho combattuto così forte non è stato perché volevo farlo, ma perché pensavo al mio obbligo verso di noi per continuare a fare ciò che avevo promesso», ha detto rivolto ai suoi elettori. «Sono enormemente orgoglioso di quanto fatto, abbiamo riportato il potere in questo Paese, attraversato pandemia, consegnato vaccini in tempi rapidi. Non posso che essere orgoglioso».