Il ministro della Cultura precisa: “Non vogliamo abolire la norma per i giovani”. Ronzulli e Cattaneo: “Deve restare, ma basta storture e truffe”
Il ministro Sangiuliano fa retromarcia sulla App 18 e intanto Forza Italia va in pressing sulla maggioranza. Dopo le polemiche delle scorse ore per l’emendamento presentato da Fratelli d’Italia alla manovra proprio sul tema, ecco che il ministro fa il punto: “Dire che vogliamo abolire la 18 App è una fake news”, spiega Gennaro Sangiuliano a un evento ad Agnone, in provincia di Isernia.
“Serve una carta della cultura – ha detto – che dia ai ragazzi uno strumento operativo per i consumi culturali. Per i libri, che sono importantissimi. Leggere fa bene allo spirito e alla crescita dei giovani cittadini. E poi per i corsi di lingua, di danza, per i musei, per le mostre”.
La nota di Forza Italia e l’attesa per il 2023
Intanto sulla questione interviene anche Forza Italia che chiede di riformulare l’emendamento. “Condividiamo con la maggioranza – sottolineano in una nota i capigruppo di Forza Italia al Senato e alla Camera, Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo – le preoccupazioni per le storture e le truffe generate in passato dal bonus cultura per i diciottenni: alcuni fondi sono stati talvolta dirottati verso acquisti che nulla avevano a che vedere con la formazione e l’istruzione, come per esempio cellulari, videogiochi, elettrodomestici. Nessuno, però, mette in dubbio la validità della misura e per questo riteniamo assolutamente necessario che le risorse stanziate per App18 rimangano destinate ai giovani e alla loro crescita culturale. Apprezziamo, perciò, la proposta del ministro Gennaro Sangiuliano di realizzare una vera carta della cultura che superi ed elimini ogni criticita’ del passato. I 230 milioni destinati alla App18 dovranno dunque restare indirizzati ad una misura analoga e sostitutiva. Forza Italia rimane in attesa della riformulazione dell’emendamento che in questa legge di stabilita’ fissi le nuove regole, al fine di fugare ogni malevola e arbitraria interpretazione sul tema, e che introduca in questa stessa legge di Bilancio la nascita a gennaio 2023 della nuova carta della cultura”.