Appassionato di libri e autore a sua volta, il conduttore è ora editore della casa editrice Accento, che punta sui giovani talenti e che si propone di ridare spazio ai titoli dimenticati della letteratura mondiale. Direttore editoriale: Matteo B. Bianchi
La passione per la lettura del noto conduttore non è mai stato un mistero, ma, con questo nuovo progetto, si fa ufficiale. Alessandro Cattelan dà vita ad Accento, una casa editrice di cui (forse) non sapevamo di aver bisogno.
La linea editoriale
L’obiettivo di ACCĒNTO è evidente già nel nome stesso: porre l’attenzione “sui giovani talenti in Italia e nel mondo e, dall’altro, restituire spazio ai titoli meno recenti della letteratura mondiale ingiustamente scomparsi o mai arrivati sui nostri scaffali”. Un lavoro che guarda al futuro, con gli esordienti, ma anche al passato, recuperando libri che rischiano di perdersi nel nero dimenticatoio delle cose in disuso. Finora sono tre le collane: “accento acuto“, dedicata agli esordienti; “accento grave“, che dà spazio ad autori e libri da riscoprire e “dieresi“, titoli di saggistica su diversi argomenti.
L’organico e le prime uscite
Con Cattelan nel ruolo di editore, l’organico è così composto: la direzione editoriale è curata dallo scrittore, editor, autore e già scout letterario Matteo B. Bianchi; quale caporedattrice ed editor troviamo Eleonora Daniel; i panni della social media manager sono indossati Ludovica Sauer, moglie del conduttore; alla grafica: Cecilia Bianchini e Giovanni Cavalleri.
Ecco invece i primi tre libri in uscita: “Senza respiro”, della 27enne Raffaella Montana, un romanzo d’esordio sul dolore della malattia; “Tutto ciò che poteva rompersi”, di David Valentini, composto da una serie di racconti legati dalle vite dei protagonisti e che trattano di precarietà generazionale e del desiderio antico di avere una casa, un lavoro e una famiglia; “Manuale di caccia e pesca per ragazze”, di Melissa Bank, che uscì in Italia nel ’99 e che ora è riproposto con una prefazione di Paolo Cognetti.
Perché ne avevamo bisogno
Come si diceva, Cattelan non ha mai nascosto di apprezzare la lettura, al punto da curare una rubrica sulla propria pagina Instagram, dal titolo #recensionivelocidilibri.
Il popolare social diventa quindi un mezzo per veicolare consigli personalissimi e non richiesti sui libri. Dico “non richiesti” perché di certo la maggior parte dei suoi social segue Cattelan per altri meriti, non perché i suoi pareri, e la sua capacità di indirizzare i lettori, non servano. Anzi.
In un panorama editoriale dove la cultura si è svincolata dall’oligopolio di pochi intellettuali e tra i lavori più richiesti c’è quello di ghostwriter, dal momento che sempre più personaggi più o meno pubblici si improvvisano scrittori senza averne le competenze, che un conduttore si metta in gioco nel mondo della cultura può sembrare lineare.
È sulla scorta di #recensioniveloci… e del rispetto che Cattelan ha sempre mostrato per i libri, che si può individuare la neanche sottile differenza: il proposito della linea editoriale di Accento è nobile, generosa verso gli emergenti e giusta con quei libri che non devono essere dimenticati.
E noi amanti della letteratura, sepolti tra i libri delle influencer e quelli dei calciatori, ne avevamo proprio bisogno.