Dalla Faraonica operazione del North Field East, alla Commessa a Saipem, alla Sicurezza per i Mondiali di calcio, l’Italia principale partner economico e strategico del Qatar
È tutto vero. I rapporti tra Italia e Qatar sono più floridi, leali e proficui che mai. Rapida è stata la sua accelerazione, in particolare negli ambiti della Difesa e dell’energia.
Le opportunità costruite da entrambe le parti negli ultimi decenni sono considerevoli, in omaggio ad una politica estera di soft power con influenza regionale ed internazionale del Qatar, attraverso un ruolo più dinamico e profilato nelle organizzazioni internazionali, con un mirato portfolio di investimenti e acquisizioni estere da parte di fondi sovrani, ed una Italia che ha ricevuto il messaggio accettando le relative offerte di partenariato commerciale, sicuritario e geoenergetico.
Soprattutto che siano le Forze armate a rappresentare l’Italia alla Coppa del mondo Fifa Qatar 2022 che prenderà il via il prossimo 20 novembre a Doha e non la nazionale, i primi della storia ad essere disputati in un Paese arabo, è un fatto assolutamente straordinario. Significa che la fiducia dei Qatarini è assolutamente incondizionata e dimostra quanto, sul tema della difesa, l’Italia è fra i primi al mondo tanto nella gestione quanto nella pianificazione e messa in sicurezza di luoghi ad eventi fortemente partecipati.
A Doha il 20 Novembre, giorno di apertura dei mondiali di calcio, verranno schierati, insieme alle Forze armate Qatariote e di altre nazionalità straniere, ben 560 militari rappresentativi del contingente interforze italiano, a guida Esercito, più 46 mezzi terresti, una nave e due aeromobili. Uno spiegamento di militari il cui intervento è in corso già dai primi giorni di ottobre ed al cui comando è posto il Gen. di Brigata Giuseppe Bossa, Comandante della Brigata Sassari.
A Coordinare le attività della Joint Task force italiana, poste sotto il Comando operativo di Vertice Interforze della Difesa (COVI) sarà il Generale di Corpo d’Armata ed ex Commissario Straordinario per l’emergenza COVID in Italia Francesco Paolo Figliuolo, i cui compiti come già chiarito dallo Stato Maggiore della Difesa saranno quelli di “concorrere e assistere le Forze armate dell’emirato nella loro opera di vigilanza sul sicuro e regolare svolgimento della manifestazione sportiva”, nonché di “intervenire, in sostegno e su richiesta delle autorità dello Stato ospitante, in situazioni di emergenza o in caso di atti ostili che possano minacciare infrastrutture critiche quali stadi, porti, aeroporti, complessi industriali, centri commerciali e luoghi affollati”.
L’Ultimo atto di una partnership più che consolidata.
Dalle visite reciproche delle rispettive leadership negli ultimi anni, agli investimenti sul gas liquido e l’aggiudicazione di Saipem del contratto da Qatargas per il progetto North Field Production Sustainability Offshore Compression Complexes – Epc 2 al largo della costa nord-orientale del Qatar, del Valore di 4,5 mld di dollari, possiamo collocare in un alveo di solida collaborazione tecnico-operativa ed industriale gli “idilliaci” rapporti tra l’Italia ed il Qatar, laddove entrambe hanno annusato grandi opportunità geopolitiche e geoeconomiche – l’Italia in campo energetico ed il Qatar per avvicendarsi in termini di soft power nel territorio europeo come già sta facendo in Francia ed Inghilterra.
E riflettendo sul contratto sottoscritto da Saipem, i numeri sono così importanti da ritenere lo stesso il contratto offshore in termini di valore economico totale più redditizio nella storia della società, facendo seguito all’aggiudicazione all’inizio del 2021 degli impianti offshore per l’estrazione e il trasporto di gas naturale per lo stesso giacimento, a riprova della continuità e della qualità delle prestazioni di Saipem in Qatar, oltre che della rilevanza dell’affare e della progettualità futura.
In base ai dati raccolti da “infomercatiesteri”, l’interscambio si è attestato nel 2021 intorno ai 4 mld di euro, con una evidente parità fra esportazioni e importazioni.
Sono questi i ruoli e le multidimensionalità a cui si aggrappano rispettivamente gli interessi italiani e qatarini.
La reciproca presenza in vari settori in cui si snodano le relazioni tra i due Paesi, ha permesso l’acquisizione di vantaggi in modo trasversale, anche le prossimo futuro.
Pertanto l’Italia, attraverso la sua innata qualificazione diplomatica nei consessi internazionali, dovrà sfruttare la propria posizione politica favorevole con il Qatar per cogliere le opportunità offerte da quest’ultimo e infondere maggior credibilità del proprio partner ai Decision maker internazionali. Si tratta, per noi, anzitutto di vantaggi di tipo energetico e di sviluppo delle 40 aziende italiane che operano da tempo nel territorio qatarino, a fronte di ingenti investimenti che Doha sta portando avanti in vista dei Mondiali di calcio del 2022.
In questo senso l’Italia, contestualmente ai buoni rapporti con il “gigante Algerino”, è obbligata a valutare benevolmente la possibilità di appoggiarsi maggiormente al Qatar per diversificare l’import di gas naturale, laddove il conflitto promosso dalla Russia in terra d’Ucraina abbia obbligato ad interrompere i rapporti economici e di fruizione energetica e dovrà ampiamente ragionare del tema geoenergetico nel quadro di una nuova dimensione dell’intelligence economica, ponendo al centro l’interesse nazionale da ingerenza di soft power di ogni genere e natura.