Lo stipendio è più basso rispetto ai colleghi dell’Ue, la metà di un suo collega tedesco, francese e spagnolo, e anche degli altri dipendenti della pubblica amministrazione
Che quella degli insegnanti sia una categoria “sottopagata” è già un ovvietà, ma che gli insegnanti italiani guadagnino meno rispetto ai colleghi europei, di certo non esalta nel belpaese una professione decisamente rilevante e dignitosa. Non solo lo stipendio è più basso, ma parità di titolo di studio, registra comunque un divario rispetto a quello degli altri dipendenti della pubblica amministrazione. Questo emerge dai dati pubblicati nel rapporto “Education at a Glance 2022”, a cura dell’Ocse e dal rapporto semestrale Aran sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti.
Risulta che in Italia un docente di scuola superiore guadagna il 22% in meno rispetto a un lavoratore di un altro settore con il medesimo titolo universitario. Dunque, circa 350 euro in meno al mese. Le cose non migliorano ampliando l’orizzonte geografico.
Un insegnante italiano riceve a fine mese meno della metà di un suo collega tedesco. I docenti italiani della primaria sono quelli che presentano i divari più consistenti anche in termini percentuali rispetto ai colleghi europei.
Differenze in tutti i gradi di scuola
Secondo la ricerca Ocse, infatti, la differenza tra gli italiani e i colleghi europei è marcata in tutti i gradi di scuola, a partire dalle retribuzioni della primaria la cui differenza rispetto alla media degli omologhi europei è del 15,7%, ossia 6.286 dollari. La distanza tra i docenti di scuola media di primo grado scende al 14%, mentre i docenti della scuola superiore percepiscono il 12,7% in meno rispetto alla media dell’Unione.
In Germania, Francia e Spagna gli insegnanti guadagnano il doppio
Le differenze sono ancora più evidenti confrontando le retribuzioni in euro. Lo stipendio di un docente italiano di scuola media con 15 anni di servizio è ben lontana non solo rispetto a Paesi come la Germania, caso emblematico con stipendi oltre il doppio di quelli italiani, ma anche rispetto a Francia (-3.783 euro) e Spagna (-8.327 euro).
Anche l’andamento delle retribuzioni negli ultimi anni, conferma la penalizzazione dei docenti italiani rispetto ai colleghi europei. Ad esempio nel periodo che va dal 2010 al 2021 in Italia le retribuzioni dei docenti di scuola media sono diminuite di circa 6 punti a fronte di un incremento di quasi 2 punti delle retribuzioni medie europee dei docenti dello stesso livello di scuola.
Segno di “disinteresse” per l’istruzione
Un paese che non investe nei suoi insegnanti è il riflesso di un più generale mancato interesse nei confronti dell’istruzione. Non a caso, la spesa pubblica complessiva italiana dedicata a questo comparto, dall’infanzia alla scuola secondaria, è del 5,8% a fronte di una media europea del 7,0%.
Gli stipendi bassi posso influenzare decisioni di un laureato
Una differenza che in termini assoluti pesa per circa 10 miliardi di euro e che rischia di essere scontata dall’intero sistema Paese. Gli stipendi dei docenti possono influenzare la decisione di un laureato di diventare un insegnante, rispetto ad altre professioni che richiedono titoli equivalenti ma promettono guadagni più significativi rispetto alle cattedre.