Il terzo lunedì di gennaio è il giorno più triste dell’anno. Dalla Coldiretti il piano per superarlo: il segreto è nella tavola
Il Blue Monday si combatte a tavola con i cibi scaccia tristezza che aiutano a ritrovare il buonumore aumentando il contenuto di serotonina nell’organismo e il benessere psicofisico. È quanto afferma la Coldiretti in occasione del giorno più triste dell’anno che si “celebra” il 16 gennaio, data individuata dallo psicologo britannico Cliff Arnall come la peggiore, poiché farebbe maturare nelle persone la consapevolezza che sono finite le festività natalizie e non si avranno altre vacanze fino all’estate.
Il menu per il giorno più triste dell’anno
Il segreto per recuperare il buonumore – sottolinea la Coldiretti – è nella tavola attraverso il consumo di cibi ricchi di triptofano, un aminoacido essenziale che si trova in alcuni comuni alimenti e che, combinato con carboidrati, ferro e vitamine del gruppo B, aiuta ad aumentare i livelli di serotonina nell’organismo, il neurotrasmettitore che tra le sue funzioni svolge anche quella di regolare il tono dell’umore.
Per iniziare bene il “lunedì blu” è meglio fare colazione a base di frutta secca – spiega Coldiretti – a partire dalle mandorle, uno dei prodotti più ricchi di triptopfano con ben 398 milligrammi per 100 grammi di parte edibile, magari accompagnate da latte o yogurt, considerato che anche i latticini “spingono” la serotonina. Per un pranzo leggero ma ricco di buonumore ci si può indirizzare verso il farro o una zuppa di legumi a partire da fagioli e lenticchie, ma anche le uova, soprattutto il tuorlo, sono un’alternativa interessante per chi non vuole arrendersi al cattivo umore.
A cena si può scegliere carne bianca come quella di pollo o di maiale oppure indirizzarsi sul pesce come orate o sarde, ma anche i formaggi possono aiutare il buonumore, dal provolone al pecorino romano, dal parmigiano reggiano al grana padano, tutti con un contenuto di triptofano superiore ai 300 milligrammi. Per contorno vanno benissimo verdure come asparagi e spinaci, oppure i funghi, ma anche broccoli e spinaci, perché offrono un alto contenuto di vitamine e sali minerali che influenzano gli stati emotivi.