Sono scesi per le vie di Torino 20mila tifosi. Il corteo si è mosso come un unico corpo color granata per le vie della città, per commemorare il 76esimo anniversario della tragedia di Superga dove perse la vita l’intera squadra del “Grande” Torino. La manifestazione è stata un momento di grande emozione e condivisione, ma anche di protesta verso il presidente del club granata Urbano Cairo.
Grande Torino, la tragedia del 1949
Il fatto che i tifosi del Torino commemorano ogni anno da quel tragico 4 maggio 1949 è il disastro aereo avvenuto sulla collina di Superga. Quel giorno la squadra di imbattibili, una fra le più forti di allora in Italia, ritornava da un’amichevole avvenuta a Lisbona. Sul trimorote FIAT oltre alla squadra e all’equipaggio, volavano l’allenatore, i tecnici e cinque giornalisti.
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Le dinamiche del disastro non furono mai chiarite, si pensa ad un malfunzionamento dell’altimetro e al forte vento che aveva fatto cambiare rotta all’aereo. Per di più la zona intorno a Superga, dove sorge l’omonima basilica, è costantemente circondata da una densa nebbia. Il pilota credeva che ad attenderli ci fosse la pista di atterraggio, ma il veicolo si schiantò ad una velocità di 180 km\h sulla collina di Superga.
Quel giorno persero la vita tutti quanti i 31 passeggeri, dai piloti fino ai tecnici. Torino, anzi l’Italia intera, quel giorno perdeva una squadra di campioni. I tifosi continuano ancora adesso a visitare quel luogo, dove ora sorge un meraviglioso altare per ricordare i nomi di quel Grande Torino.
Grande Torino, la manifestazione fra commemorazione e polemica
Al corteo organizzato ogni anno per ricordare i giocatori del club granata hanno partecipato 20mila persone. I manifestanti sono partiti dal centro di Torino, hanno sfilato per le vie fino ad arrivare a piazza Modena, ai piedi di Superga guidati dal coro “Il toro siamo noi!”.
Il corteo è stato un momento emozionante, ma anche di polemica. I tifosi infatti hanno cantato dei cori che inneggiavano al ritiro dell’attuale presidente del Torino Urbano Cairo. Ad esso i manifestanti chiedono di cedere il club a mani più competenti. Il presidente era finito al centro delle critiche poiché, secondo molti, non sarebbe stato in grado di sfruttare le potenzialità della squadra e non sarebbe abbastanza competitivo, specialmente sul mercato: una gestione che agli occhi dei tifosi sembrerebbe pigra e poco ambiziosa.
Grande Torino, le parole di Antonio Tajani, oltre i colori delle squadre
“Il 4 maggio scelsero il paradiso, al mondo non c’era più nessuno da battere“, così è titolato il tweet del vicepremier Antonio Tajani, per commemorare il triste evento. Tajani poi ha rilasciato alcune dichiarazioni sul ricordo delle vittime di Superga e su quanto sia importante celebrarle ogni anno.
“La prima cosa che ho fatto quando ho portato mio figlio qua, allo stadio di Torino, è stata portarlo a Superga, perché lo sport deve insegnare a rispettare tutti i grandi campioni e nessuno si può dimenticare del Grande Torino“, ha affermato il vicepremier che si è dichiarato tifoso della Juventus, ma il suo è un tifo che va oltre ai colori. Tajani ha ribadito l’importanza di ricordare non una squadra qualunque, ma un gruppo di atleti straordinari, da cui i giocatori di oggi dovrebbero prendere spunto.
“Nello sport il rispetto è la cosa fondamentale” ha poi continuato Tajani, dimostrando un grande spirito di sportività e di umanità “Riconoscere le capacità degli avversari credo che sia una delle basi dello sport“. Per il vice premier il Grande Torino rappresenta una parte fondamentale del calcio italiano, un pezzo di storia indimenticabile. A questa squadra va la sua ammirazione e quella dei 20mila tifosi che ogni anno continuano a ricordare questo team di “imbattibili”.
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