La messa è stata celebrata a Roma, tra amici e parenti, nella chiesa degli Artisti a piazza del Popolo. Lacrime e commozione per il toccante discorso su Costanzo, un uomo “leale, gentile e curioso”
“Da quando era piccolo ha sempre voluto fare il giornalista, usava la saponetta come microfono e si allenava già a intervistare” così don Walter Insero ha iniziato a ricordare con affetto Maurizio Costanzo, durante il suo funerale celebrato nella chiesa degli Artisti, a Roma.
Video: la preghiera degli artisti, la lettura di Gerry Scotti
Il primo incarico giornalistico di Costanzo
“Carisma, umanità, umiltà, tenacia. Fin dai 17 anni ha mostrato tutte le doti necessarie per essere il giornalista determinato che ha sempre voluto essere ed è diventato. Mi ricordo il suo primo incarico giornalistico, – ha continuato don Insero – quello di seguire per la redazione di Paese Sera il tour de France con determinazione e la firma Maurice Costance”.
Video: l’ultimo saluto a Maurizio Costanzo
Il primo incontro tra Costanzo e don Insero
Durante l’omelia il prete ha poi parlato del suo rapporto personale con Costanzo, raccontando del loro primo incontro. “La prima volta ho incontrato Costanzo due anni fa. Pensavo di trovarmi davanti un giornalista anticlericale, un po’ un mangiapreti, e invece ho incontrato una persona accogliente, amorevole, che mi ha rivolto subito una battuta: è un prete vero? Ci provo, gli ho risposto”.
Costanzo: il ritratto di un uomo leale e amato
“Maurizio era un uomo molto intelligente, estremamente curioso, portato sempre a cercare novità, a scoprire, non riusciva a stare fermo, era molto attivo, anche negli ultimi giorni in clinica”. Nel ritratto di don Insero, Costanzo “è stato un uomo leale, manteneva la parola data e rispettava opinioni degli altri, senza giudicare le diversità, propenso a capire le ragioni degli altri. Era inoltre un amante degli animali, in special modo del suo gatto nero Filippo, che gli saltellava sempre sulla scrivania di casa”.
“Voleva ascoltare gli altri, conoscere le persone, le loro storie, intuiva prima di ascoltare il carattere delle persone”. E poi “era molto goloso, so che gli veniva spacciato del cioccolato fondente di nascosto”, ha sottolineato mentre Maria De Filippi ha accennato un sorriso.
Verso i suoi cari “ha avuto un forte senso di protezione, ma ha aiutato anche tanti artisti nel momento del bisogno. Non dava importanza al denaro, non era avido, riusciva a dosarlo per condividerlo con gli altri”.
Infine, a conclusione dell’omelia, Insero ha rincuorato i presenti ricordando loro che “cambia modo di comunicare e linguaggio ma non finisce mai l’amore. È vero, si è chiuso il sipario ma è solo il primo atto”.