Il presidente del Consiglio superiore di sanità sulla diffusione del virus: «Non possiamo lasciare libero il coronavirus, soprattutto in questa fase. Anche gli asintomatici contribuiscono alla diffusione»
«Nessuna intenzione di lasciare libero il virus. In questa situazione epidemiologica non mi sembra neppure il caso di ipotizzarlo. Studi autorevoli dimostrano che anche gli asintomatici contribuiscono alla sua diffusione».
Lo spiega Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, intervistato dal Corriere della Sera. Riguardo alle misure di protezione e alle mascherine, spiega, «indossarle, specie le Ffp2, quando raccomandato e indicato negli spazi chiusi, sui mezzi di trasporto pubblici e anche all’aperto in presenza di assembramenti, è una scelta di difesa per sé stessi e per gli altri».
In merito ai vaccini: «La risposta immunitaria generata dai vaccini oggi disponibili protegge largamente da malattia grave o pericolosa per la vita. Non ritardiamo una copertura aspettando i nuovi vaccini bivalenti, contenenti anche il ceppo virale oggi circolante oltre a quello originario. Sarebbe un grande errore». Locatelli parla anche del rischio di contagio di massa generati dei grandi eventi. «Che possano amplificare i contagi è nozione largamente consolidata da decenni. Questo non significa però, almeno finché la situazione resta sotto controllo, sospenderli. Credo possano svolgersi, accostandosi ad essi con senso di responsabilità. Come? Non partecipare se si sa di essere positivi o se accusiamo sintomi sospetti. Indossare mascherine, non scambiare bicchieri. I giovani ci hanno dato tante buone lezioni. Ce ne diano altre».