Terzo Polo si scaglia contro la destra e propone la revisione dei prezzi, la salvaguardia delle piccole e medie imprese, oltre alla tutela della concorrenza. Gelmini, “maggioranza ha perso occasione per semplificare e snellire procedure”
Uno decreto legislativo “farraginoso”, troppo “complesso”, “disfunzionale” e “anticoncorrenziale”. Così viene definito il prospetto della disciplina legislativa sul codice appalti del Governo, da parte del Terzo Polo nel corso della conferenza stampa di presentazione delle proposte di legge dell’opposizione sul codice.
Il gruppo tutto rosa ha citato varie tematiche, tra cui: il rafforzamento del meccanismo di revisione dei prezzi per contrastare il caro materiali (pur scongiurando dinamiche inflazionistiche mediante il meccanismo di rendicontazione e controllo); l’importanza di specificare con maggior puntualità e chiarezza i casi in cui è possibile fare corso alle varianti (con possibilità per le imprese di presentare offerte “a rialzo”; Continuando con il rafforzamento del bollino rosa, con applicazione (da parte delle imprese) di politiche virtuose sul tema dell’equità, inclusione e parità salariale di genere; la salvaguardia delle piccole e medie imprese, e rafforzarne il coinvolgimento mediante criteri specifici di aggiudicazione degli appalti; implementare standard minimi in materia di sicurezza cibernetica nei bandi per prevenire attacchi hacker.
Altro tema è stato l’introduzione di strumenti speciali e in deroga per eseguire opere pubbliche necessarie per le forze armate; specificare e riconoscere valore del Terzo Settore e del suo impatto sociale; la tutela della concorrenza e rafforzare sistema delle “soglie”, diminuendo così le ipotesi in cui il committente possa procedere senza gara, confermando registro degli organismi “in house”, anche per agevolare impegno dell’attività anticorruzione nel contrastare fenomeni criminali che “bloccano il paese” creando danni economici e infrastrutturali.
Altro punto trattato dall’opposizione è stato l’introduzione del tetto massimo del 30% per punteggio economico per valorizzare la “qualità” dell’offerta per garantire confronto concorrenziale, evitando a tutti i costi il “ribasso mascherato” e il criterio del “minor prezzo che trascina tutto questo Codice degli appalti”, come afferma Giulia Pastorella, deputata di Azione-Italia viva durante la conferenza.
Inoltre importante per il Terzo Polo scongiurare ricorsi pretestuosi e dilatori e specificare le cause di esclusione (al fine di definire un “sistema normativo organico volto a disinnescare situazioni di conflitto di interesse). Non è mancato il punto sulle gestioni commissariali (attraverso la base di una valutazione strategica); l’importanza di rafforzare in maniera strutturale il coordinamento con le semplificazioni introdotte per il PNRR e il ripristino contro il dissesto idrogeologico delle infrastrutture idriche (Italia sicura). Infine la semplificazione e accelerazione dei procedimenti autorizzativi per le infrastrutture portuali.
Paita (Az-Iv): “Sfido Salvini a sbloccare nuove opere, abbiamo elenco pronto”
“Il codice degli appalti di cui stiamo discutendo è fatto da 229 articoli: si capisce bene che non possono essere una semplificazione, ma una complicazione. Si contraddice poi rispetto alla legge delega e al Pnrr stesso”. Così Raffaella Paita, Presidente del gruppo Azione-Italia Viva, nel corso della conferenza stampa di presentazione delle proposte del Terzo Polo sul codice degli appalti.
“Le nostre proposte – continua – mirano a salvaguardare gli interessi pubblici e quelli privati, a garantire omogeneità anche rispetto all’attuazione del Pnrr. Anche lo sblocco delle opere rivendicato dal Ministro Salvini è opera del lavoro che abbiamo fatto con Draghi. Sfido il ministro a sbloccarne di nuove, noi abbiamo l’elenco pronto”. Poi aggiunge che le proposte “hanno una precisa impronta culturale: gli imprenditori per noi non sono prenditori e vogliamo lavorare per semplificare le regole affinché investano e generino occupazione. Con il Movimento Cinque Stelle abbiamo conosciuto una stagione preoccupante per il Paese, politiche di decrescita e diffidenza verso le imprese. Noi siamo, fieramente, altra cosa”.
Gelmini (Az-Iv): “Somma di contraddizioni a detrimento semplificazione e imprese”
In tema di revisione del Codice degli appalti, la maggioranza “ha perso un’occasione per semplificare e snellire le procedure” oltre che “di ascoltare”. Lo ha detto la senatrice di Azione-Italia Viva, Mariastella Gelmini, nel corso della conferenza. Tra le criticità “già emerse” la prima e’ “l’allergia alla concorrenza. La destra ha perso la capacità di confrontarsi sul tema della concorrenza”, ha spiegato. Il Codice riduce “le gare competitive” e “preferisce la procedura negoziata” che offre “meno trasparenza” e non prevede “criteri di premialità per le Piccole e medi imprese”, ha aggiunto Gelmini. In sintesi per l’ex ministro agli Affari regionali, il Codice degli appalti “somma una marea di contraddizioni a detrimento della redditività delle imprese”, oltre ad affermare una “tendenza alla legislazione di eccezione che non aiuta” e anzi “stressa gli operatori”.
Fregolent (Iv): “oggi ci troviamo di fronte a un ‘papocchio’ che dà ulteriore burocrazia a imprenditori”
“Oggi abbiamo indetto una conferenza stampa per parlare del Codice degli appalti e della delega voluta dal governo, che in realtà arriva dal governo Draghi ma che è stata profondamente stravolta rispetto alla visione originaria”. Così Silvia Fregolent, senatrice di Italia Viva, commentando per 9Colonne. “La visione originaria era un modo di semplificare la possibilità di realizzare il famoso Pnrr e di consentire alle piccole e medie imprese, come le grandi imprese, di poter partecipare agli appalti – aggiunge Fregolent – oggi ci troviamo di fronte a un “papocchio” incredibile che le stesse associazioni di categoria, da Confindustria a CNA, criticano perché intempestiva. Hanno paura che il Pnrr venga bloccato, che gli appalti già in corso subiscano dei ritardi. Insomma, un disastro per il nostro Paese. E soprattutto non semplifica ma, anzi, dà ulteriore burocrazia ai nostri imprenditori che già soffocano con la burocrazia”. Il Gruppo AZ-IV-RE, infatti, ha fatto presente in una nota che lo schema di decreto legislativo elaborato dal Governo sul Codice degli appalti, secondo la loro analisi, complica sensibilmente le procedure di affidamento e aggiudicazione, acuendo le criticità con il rischio di compromettere l’attuazione del Pnrr. “Noi avevamo fatto delle proposte ma sono state respinte – conclude la senatrice – Adesso vediamo se adesso in fase di attuazione il governo dovrà ascoltare”.