Quest’oggi un episodio di cronaca ha coinvolta la piccola comunità di Macugnaga, il piccolo comune di 500 abitanti della provincia piemontese del Verbano-Cusio-Ossola, confinante con la Svizzera e alla base del Monte Rosa.
Provvedimento nei confronti del sindaco di Macugnaga
Alessandro Bonacci, il sindaco 84enne del paese di Macugnaga, è stato arrestato stamattina dalla guardia di finanza della Stazione di soccorso alpino di Domodossola, con l’accusa di frode processuale, depistaggio e falso materiale in atto pubblico.
Leggi Anche
La misura cautelare è stata emessa dal gip del tribunale di Verbania, Mauro D’Urso, sotto richiesta della Procura della Repubblica di Verbania. Nei confronti dei due dipendenti del Comune di Macugnaga, con i quali il sindaco avrebbe concorso nel reato, D’Urso non ha ritenuto di applicare misure cautelari.
Ora Bonacci è ai domiciliari perché avrebbe creato ad hoc una falsa ordinanza sindacale per giustificare dinanzi alla Procura della Repubblica quanto da lui fatto nell’ambito di un altro procedimento penale, che lo vedeva indagato per una violazione delle norme urbanistiche e ambientali risalente al settembre 2023.
I lavori al cantiere
In quel periodo, infatti, la Provincia aveva inviato al Comune di Macugnaga la richiesta di sospensione dei lavori, cominciati 5 mesi prima, per l’allargamento fino a quattro metri del sentiero che congiunge il Belvedere sul Monte Rosa al rifugio Zamboni-Zappa, a oltre duemila metri di quota.
Il cantiere avrebbe dovuto prevedere la realizzazione di un tracciato in gran parte nuovo, con sezioni molto ampie e con la costruzione di diverse massicciate, in un’area un’area interamente sottoposta a vincoli idrogeologici e al cui interno sussiste anche una zona di protezione speciale per la fauna. La strada sarebbe anche passata vicinissima alla morena del ghiacciaio del Monte Rosa.
Secondo le indagini condotte dai finanzieri di Domodossola, il primo cittadino di Macugnaca avrebbe ordinato l’avvio del cantiere senza aver prima effettuato la necessaria “Valutazione d’incidenza ambientale” e senza i pareri degli uffici Politiche territoriali e di vigilanza urbanistica della Regione. Da qui l’ordinanza di sospensione dei lavori e poi l’avvio dell’inchiesta nei confronti di Bonacci per vari reati ambientali.
L’accusa
Il maresciallo della GdF, Stefano De Luca, ha reso noto che il sindaco di Macugnaca, una volta ricevuta la notifica della conclusione delle indagini, nel gennaio del 2025, avrebbe depositato come memoria difensiva – alla magistratura e agli uffici tecnici responsabili delle autorizzazioni – un’ordinanza che, motivando con esigenze di sicurezza l’intervento d’allargamento del sentiero in questione, sembrava giustificare l’operato di Bonacci stesso. Da questo nascono le accuse di frode processuale, depistaggio e falso materiale in atto pubblico
Il sospetto della Procura sull’autenticità del documento, datato maggio 2023, nasce perché l’atto pubblico non è mai stato presentato nel corso delle indagini. Gli accertamenti, disposti dal procuratore di Verbania, Alessandro Pepè, avrebbero confermato il tentativo di depistare il corso del procedimento penale.
© Riproduzione riservata