Il primo cittadino della Capitale lancia una scommessa: «Il termovalorizzatore arriverà nel 2025, via la Tari e raccolta differenziata per gestire la transizione ecologica romana senza affanni»
Roberto Gualtieri è sindaco di Roma da quasi nove mesi, ma affronta ora, nella torrida estate 2022, il periodo più difficile di amministrazione capitolina dal momento dell’elezione. Città che trabocca di rifiuti, cattiva gestione della raccolta e dello smaltimento e una sequela di incendi che piegano ancora di più l’Urbe mettono in ginocchio la Capitale.
Intervistato da “Il Tempo”, il primo cittadino del Campidoglio non perde l’ottimismo: «Sono determinato a risolvere il problema alla radice. Non sono stato eletto sindaco per vivacchiare, ma per prendere decisioni necessarie a risolvere problemi che condanno da troppi anni».
Roma produce oltre un milione e seicento mila tonnellate di rifiuti ogni anno, la gran parte dei quali è smaltita al di fuori dei confini della regione. L’amministrazione capitolina punta e ribatte sulla costruzione del termovalorizzatore, opzione di risoluzione all’annosa questione dei rifiuti: «Faremo uscire Roma da questa situazione con un sistema di impianti che daranno benefici ambientali ed economici alla città. L’obiettivo è quello di accorciare l massimo i tempi e avere il termovalorizzatore entro il 2025».
Anche con la costruzione del nuovo impianto, una città di grandi dimensioni come Roma avrebbe comunque bisogno di una discarica. Gualtieri avverte: «Una discarica di servizio è un conto, una come della di cui ci sarebbe bisogno senza realizzare il termovalorizzatore sarebbe un altro, cioè una discarica enorme per milioni di tonnellate di rifiuti. Sono due scenari totalmente diversi».
Al momento attuale il conferimento in disvalore è sopra il 35%, con la presentazione del nuovo Piano la cifra calerebbe al di sotto del 5%. Il progetto dell’amministrazione dovrebbe essere presentato entro la fine del mese.
«Dopo la vergogna di Malagrotta, Roma non deve avere più niente a che fare con discariche del genere. Quella a cui fate riferimento voi sarà un centro ridottissimo, praticamente a zero impatto, e ci sarà tempo per valutare e individuare l’area più adatta», afferma Gualtieri.
I dubbi degli ambientalisti e dei 5 Stelle
La costruzione del termovalorizzatore comporta una serie di dubbi sull’impatto ambientale che può provocare. Gualtieri a tal proposito precisa: «Sarà realizzato in una zona industriale. Ma vorrei ricordare che in tante città italiane ed europee questi si trovano in aree urbane senza nessun problema. A Parigi la Orange ha scelto il proprio quartier generale di fronte al termovalorizzatore: siamo andati a visitarlo e da fuori sembrava una biblioteca o un auditorium».
Il sindaco ricorda i vantaggi sul piano del teleriscaldamento e riduzione del costo delle bollette, ma anche che l’impianto rispetterà tutte le tecnologie più recenti e green: un laboratorio industriale che recuperi le ceneri che possono essere trasformate in materiali da costruzione e di cattura delle emissioni di CO2.
E sulle critiche mosse da Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle sulle grandi dimensioni del termovalorizzatore rispetto alle esigenze romane, Gualtieri dice: «Nel Piano rifiuti le dimensioni saranno parametrate al raggiungimento degli obiettivi europei di raccolta differenziata, quindi non ci sarà nessuna sovraccapacità. Questa critica è molto singolare visto che Roma oggi è costretta a mandare a caro prezzo milioni di tonnellate di rifiuti».
Problema incendi e critiche dal Vaticano
Altro grande problema di Roma sono gli enormi roghi che devastano il suolo e che lambiscono case. A chi ipotizza l’origine dolosa degli eventi, il sindaco Gualtieri risponde: «Spetterà alla magistratura appurarlo e abbiamo piena fiducia nel lavoro della Procura. Quel che appare certo è che dietro molti di questi incendi c’è la mano dell’uomo. Si vedrà quali sono stati colposi e quelli dolosi, perché sono stati appiccati».
Il primo cittadino di Roma smentisce poi le tensioni con il Vaticano dopo le critiche e richieste per un maggior decoro della città: «Veramente se si legge la splendida intervista di Don Ambarus si leggono parole di incoraggiamento per l’azione di questa amministrazione».
E sullo slogan da campagna elettorale della “città dei 15 minuti”, con servizi diffusi in ogni quartiere, Gualtieri commenta: «Sapevo che risolvere i problemi annosi di Roma sarebbe stata dura ma mi permetto di ricordare che ho affrontato da ministro dell’Economia la crisi più grave del dopoguerra e le sfide difficili e impegnative non mi spaventano. Roma ce la farà».